Psicologia e dintorni....

Mi son sempre chiesta da cosa sia dovuto il disagio di andare dallo psicologo...ammetto di averlo avvertito pure io... capivo che come curo un disagio fisico non c'è nulla di male ad andare a curare un disagio emotivo..ma la vergogna dire "vado da uno psicologo" l'ho sempre avvertita in me e in altri. Forse perchè non si vuole che qualcuno pensi che abbiamo avuto problemi seri...boh...infatti quando dicevo a qualcuno che ci andavo aggiungevo sempre la motivazione per far capire che non andavo per motivi profondi. Paura di mostrare ad altri che si è deboli?
In ogni caso non mi è mai piaciuto andarci perchè non trovavo la differenza tra parlare con lui e parlare con un amico, anzi il secondo aveva un motivo per giudicarmi e il primo no. Poi come al solito ho incontrato persone che fanno il proprio lavoro per portare "la pagnotta a casa" e non per passione...oppure qualcuno che mi faceva solamente parlare e mi diceva cose che sapevo benissimo e mi rendeva solo più a disagio perchè "fin lì ci arrivo anche io, tu dovresti aiutarmi a trovare le forze e le ragioni per superare una cosa, non semplicemente dirmi che devo superarla". Quindi la voglia anche di farmi aiutare da uno specialista è andato a farsi benedire. Perciò se mai avessi un motivo valido per doverci andare per me sarebbe un grave problema! Forse sarei costretta a pagare fior di quattrini per andare dal migliore nel settore per essere un minimo fiduciosa che possa effettivamente aiutarmi. Non mi ricordo chi di voi l'ha scritto ma la psicologia è fatta di sfumature e di metodi che si devono applicare a seconda della circostanza...evidentemente non ho trovato mai nessuno capace di trovare il metodo per me.

Bisquit tu non pensare a quello che ho scritto io perchè sono una sfortunata patologica in tema di medici e psicologi. Ma sono una minima percentuale...se senti questo disagio dovresti andarne a parlare e discutere con uno psicologo che percorso dobbiate fare insieme per farti superare questi problemi che ti portano ad essere vicina alla depressione! Lo psicologo è fondamentale soprattutto per i problemi che con un amico o un parente non si è in grado di affrontare.... Noi ti siamo vicine e tifiamo per te augurandoti che questo periodo passi in fretta! Come dico sempre io il primo passo per aiutarti devi farlo tu

Grazie Jennina per il pensiero.
Io conosco una psicoliga consigliata da una amica che ti fa lavorare tantissimo su te stessa,riesce s tirarti fuori i mezzi per poter superare un particolare momento.
E da novembre che me l ha detto,nn mi sono mai fatta problemi a prenotare snche visite inutili,ma per questo mon riesco ad alzare il tefono.
Non è la vergogna a fermarmi,perchè sono la prima a non vedere negativamente le persone che chiedono aiuto.

Beh se è così dovresti davvero andarci! Forse quello che ti blocca è la paura...infondo uno psicologo ti "obbliga" ad affrontare i tuoi problemi...forse tu hai paura di affrontarli e preferisci evitare! Però non arrivare al punto di rottura che ti costringe ad andarci! Fallo ora prima di entrare in una depressione in cui è difficile uscire. Affidati con fiducia alla psicologa e a te stessa, che puoi fare qualsiasi cosa. Se riesci a tenere per mesi dentro di te soffocati i problemi puoi benissimo tirarli fuori!

susina ha scritto:Io non saprei dire se la mia esperienza è rara (va detto che io non partivo da particolari disturbi più o meno invalidanti: niente fobie, niente attacchi di panico, niente di tutto ciò, ciò che avevo era semplicemente un umore costantemente triste e privo di speranza, da anni, ed una conseguente inattività in quasi ogni ambito della mia vita, escluse le cose che dovevo fare per forza), ma su di me la psicoterapia ha fatto miracoli.
Anche persone che non hanno saputo di questa terapia non fanno che ripetermi quanto io sia finalmente cambiata, finalmente matura, finalmente adulta, quanto io stia finalmente esprimendo le mie potenzialità. E tutti questi *finalmente* mi danno da pensare...

Ora che ci sono tornata mi sento felice e sicura (mentre prima ricordo che ero davvero abbattuta e spaventata), perchè molti miei meccanismi oramai li conosco e riesco a lavorare più semplicemente su me stessa.

E' un po' come se stessi facendo il tagliando

Ribadisco, non so se ho avuto solo fortuna (sarebbe la prima volta in vita mia ^^') o se semplicemente non partivo da una situazione realmente problematica, ma insomma io non sono mai stata così felice di una cosa fatta per me stessa

l'esperienza di susina è davvero bella e infonde coraggio

Tutto ciò che riguarda Susina è bello!

che carina, folletto!!

Manu&La ha scritto:senza poi considerare quanto potrebbe costare una seduta
se costa tipo 100 euro, mi sa tanto che ne farò una al mese, risolvendo i miei problemi tra 10 anni

Dipende. Ci sono dei tariffari. Mediamente si parla di 60 euro a seduta. Ma dipende da tante cose. Ovviamente se parliamo di liberi professionisti.

Jennina ha scritto:Non mi ricordo chi di voi l'ha scritto ma la psicologia è fatta di sfumature e di metodi che si devono applicare a seconda della circostanza...

Nemmeno io ricordo chi l'avesse scritto ma e' verissimo! E' proprio cosi', e' una definizione che rende molto l'idea.

Spero di poter riportare la stessa testimonianza di susina...Devo solo svegliarmi.

Ragazze, mi fate arrossire

Io vi posso raccontare un altro pezzettino della mia esperienza: desideravo andare da una psicologa da anni, circa dal 2006.
Però le volte che provavo ad accennarlo ai miei genitori o alle mie amiche più intime mi sentivo sempre rispondere che non ne avevo bisogno, che non ne valeva la pena, che ero solo stressata... e così, siccome avevo poco coraggio e un po' di vergogna, rinunciavo subito.
Però è rimasto un chiodo fisso per tanto tempo... e così alla fine l'ho fatto: ho scelto la mia attuale psi (e nello sceglierla e nel rendermi conto quanto bene va per me ho creduto per la prima volta nel mio istinto, non può mica essere una coincidenza!!) e ci sono andata, di nascosto a tutti.
Mi sono sentita malissimo all'inizio: mi sembrava una resa, mi sembrava di essere incapace di aiutarmi da sola e mi sentivo anche molto in colpa verso tutti, genitori e amici, perchè lo facevo di nascosto e mi dovevo inventare bugie su bugie.
Ecco magari non sembra l'inizio migliore del mondo, vero?
E poi, durante le sedute piangevo in continuazione, facevo appena in tempo a dirle "ciao" che trak! iniziavo a piangere... così poi mi toccava stare fuori casa più tempo e farmi lunghe passeggiate per togliermi la faccia di pianto.
'Na tragedia, lo riconosco XD

Tuttavia ho perseverato perchè nonostante tutte queste emozioni negativissime avevo dentro di me la sensazione di stare facendo, più o meno per la prima volta nella mia vita, qualcosa di buono per me sola.

Ci è voluto del tempo, ma gli effetti positivi si sono fatti sentire sempre di più: piano piano e poco per volta, ma costantemente.

Alla fine l'ho rivelato ai miei genitori dopo 6 mesi, perchè non ce la facevo più ad inventarmi bugie ogni settimana, anche per la questione dei soldi (non lavoravo ancora) =_=
Mia madre la prese malissimo =_=
Mi accusò di avere una vita segreta XD
Mio padre invece la prese con molta calma, disse che se io sentivo che mi faceva del bene andava bene così, e questa reazione calmò anche mia madre. Sono stata fortunata e sono molto grata a mio padre di aver reagito così.

Ora che ci sono tornata ovviamente è stato facile dirglielo, anzi, gliene ho parlato quando ero ancora indecisa, e loro mi hanno incoraggiato tantissimo XD Talmente tanto che ci sono rimasta quasi male XD
Questo per testimoniarvi che oltre a cambiare me stessa sono riuscita a cambiare anche le mie relazioni più importanti.

Quindi se vi sentite dubbiose, impaurite, agitate e chi più ne ha più ne metta io vi capisco in pieno, avete ragionissima a sentirvi così, e vi abbraccio tutte

Ah, manuela, la mia costa 50 euro, che è la tariffa minima che ho visto in giro.
So comunque che c'è la possibilità di andare con la mutua o di strutturare incontri che non siano necessariamente una volta a settimana ma magari un po' più diluiti, a seconda delle esigenze della persona.

Jennina ha scritto:oppure qualcuno che mi faceva solamente parlare e mi diceva cose che sapevo benissimo e mi rendeva solo più a disagio perchè "fin lì ci arrivo anche io, tu dovresti aiutarmi a trovare le forze e le ragioni per superare una cosa, non semplicemente dirmi che devo superarla".

...ora, io non so tu cosa dicessi di preciso nè questo psicologo cosa ti rispondesse di preciso, quindi magari sto per dire una cosa che al tuo caso specifico non si adatta per niente, però in linea generale è vera: la forza e la ragione/motivazione per superare una cosa la potrà trovare solo la persona che è in terapia.
Nessuno mai ti potrà dare la forza o la ragione: non il terapeuta, non la mamma, non il fidanzato, non il figlio.
Il terapeuta ti aiuta a trovare il tuo modo: ma poi sei tu a doverlo mettere in partica.
Io ho scoperto che essere felici e stare bene è una faticaccia immane!
Va praticato giorno per giorno e soprattutto all'inizio non viene affatto spontaneo: spontaneamente a me veniva di essere triste, scorbutica, pessimista e vittimista. Quello lo facevo proprio con una facilità estrema, mi veniva automatico.

Non so se questa sia la sezione giusta..ma mi piacerebbe sapere se c'è la possibilità di recuperare dei ricordi che pensi di aver rimosso. Certo se sono stati rimossi ci sarà un motivo e razionalmente c'è da pensare che sarebbe meglio lasciarli dove sono eppure potrebbe mancare un pezzo importante della nostra vita..
C'è una figura specifica che se ne occupa? come funziona? mi incuriosisce moltissimo

Psicoanalisi. Loro lavorano molto su queste cose.

susina, ti adoro *_*
è meraviglioso sentire la esperienza così positiva!!

curiosità: che tipo di psicologo/a era? cioè in cosa era specializzato/a?

A me il mio terapeuta mi ha salvato la vita....

Non ho difficoltà a crederci, moon

Manuela, la mia segue la scuola della Gestalt ed è giovane, ha solo 3 anni più di me

Moon ma guarda io sarei interessata a provare a vedere di andare da uno psicologo strategico ma dove lo trovo uno che segue quest'indirizzo?

Di che citta' sei Gi-Gi? Ci sono studi affiliati al CTS di Arezzo in tutta Italia.

moonriver ha scritto:A me il mio terapeuta mi ha salvato la vita....

posso solo immaginare quanto sia vero!

susina ha scritto:Manuela, la mia segue la scuola della Gestalt ed è giovane, ha solo 3 anni più di me

grazie susina

moon, scusa.......detto in 2 righe, che significa che la psicologa di susina segue la scuola della Gestalt? nel tipo di terapia che fa, intendo.....

Spiegare la psicoterapia della Gestal in parole povere e' impossibile!! La Gestalt si e' sviluppata negli States a partire dagli anni '50 grazie ad uno psicologo tedesco, tale Frederick Perls. Il termine tedesco Gestalt significa "forma" o "configurazione" e deriva da una teoria psicologica che uso' il termine Gestalt per evidenziare la tendenza a percepire un insieme di stimoli in unita' organizzate il cui senso e' qualitativamente diverso rispetto alla loro sommatoria. (e' un casino lo so! )
Partendo da cio' la terapia gestaltica vede il disagio psicologico come una rottura dell'equilibrio tra le parti che compongono la personalita' nel suo insieme, e prende come obiettivo principale non tanto l'eliminazione dei sintomi quanto il favorire un maggior grado di autocoscienza e di integrazione della personalita' in tutti i suoi aspetti (quindi corporeo, emotivo, cognitivo, sociale, ecc.). Per raggiungere questo obiettivo vengono adottate varie tecniche. (se volete sapere quali devo recuperare i miei appunti! ).

L'esame di Percezione (cosi' si chiamava) e' uno dei piu' complessi che ho dato fin ora... bellissimo, ma veramente duro.

moonriver ha scritto:Di che citta' sei Gi-Gi? Ci sono studi affiliati al CTS di Arezzo in tutta Italia.

Padova

Ti mando un mp con il link!

Ci andai una volta perchè vittima di bullismo...che fossero immaturi, che un giorno ne avrei riso della loro stupidità, che non dovevo ascoltarli...ecc...ci arrivavo benissimo da sola. Mi faceva ripetere mille volte come andasse nella classe e tutte le volte mi ripeteva la frasi fatte di amici e parenti. Un giorno dissi alla psicologa "Ok, questo ci arrivo da sola. Non sono una ragazzina che vuole parlare con la psicologa per sfogarsi...lo faccio fin troppo con gli amici e loro mi sostengono. Io voglio da lei e dalle ore che passiamo insieme che mi aiuti a trovare le forze di non farmi più ferire. Non so come posso fare...mi aiuti lei! Mi faccia riflettere in una maniera che non ho ancora fatto! Mi dica qualcosa di non banale" lei mi rispose "il mio lavoro è ascoltare, questo è tutto quello che posso fare per aiutarti".

Da un altro ancora ci andai perchè vivevo male la mia situazione famigliare e perchè una professoressa mi fece venire un attacco di panico e crisi isterica in cui mi dovettero portare in ospedale...ma era una scusa infondo per trovare sostegno a causa di una famiglia troppo severa rispetto alle altre (non ero libera di uscire come i mei coetanei). Passai mesi ad andare ogni settimana da un uomo che mi faceva test del tipo "disegna questo" "quale colore preferisci?" (se mi piace il blu notte al celeste pallido è così importante? O se preferisco un bel rosso sangue ad un arancione? Mi disse dal mio test dei colori che avevo scelto i colori di una persona violenta fisicamente. Violenta?Mai alzato le mani a nessuno!E' semplicemente una preferenza di colori..non mi vestirei mai di arancione!) E mi faceva dire di quando ero bambina che i problemi di liberta ad uscire con gli amici la sera non ne avevo! Poi un giorno mi disse "Bene, questi mesi erano per conoscerci...per risolvere il tuo problema dovresti venire in cura da me al doppio della cifra per almeno 5 anni". "Mi perdoni ma tra 5 anni i miei problemi di libertà non esisteranno più perchè andrò via di casa e prima da allora i miei allenteranno la cinghia perchè avrò più di ventanni....il senso di oppressione scomparirà molto prima" e lui "Beh,allora hai trovato la soluzione!Resisti ancora per un paio di anni!" O_O E dovevi farmi spendere migliaia di euro per dirmi una cosa che potevi dirmi subito????

Credo che il mio problema è che voglio risultati pragmatici. Mi sento a disagio per una cosa? Uno psicologo deve dirmi un metodo per non sentirlo più. L'autointrospezione io ne ho da vendere! Se sto male dentro lo scopro da sola il motivo. A volte ci metto giorni ma ci arrivo benissimo da sola Non c'è bisogno di uno che mi analizzi per capirlo lui...o mi spiega un modo per cambiare il mio malessere per una cosa o per me è inutile. Ringrazio il cielo che per ora sono riuscita a cavarmela da sola e con l'amore attorno a me...quando avrò bisogno ancora di uno psicologo metterò in chiaro "Ti pago, stiamo insieme mesi anni una vita...ma tu devi aiutarmi a fare questo e questo..se non sei in grado di fare ciao".

moonriver ha scritto:Spiegare la psicoterapia della Gestal in parole povere e' impossibile!! La Gestalt si e' sviluppata negli States a partire dagli anni '50 grazie ad uno psicologo tedesco, tale Frederick Perls. Il termine tedesco Gestalt significa "forma" o "configurazione" e deriva da una teoria psicologica che uso' il termine Gestalt per evidenziare la tendenza a percepire un insieme di stimoli in unita' organizzate il cui senso e' qualitativamente diverso rispetto alla loro sommatoria. (e' un casino lo so! )
Partendo da cio' la terapia gestaltica vede il disagio psicologico come una rottura dell'equilibrio tra le parti che compongono la personalita' nel suo insieme, e prende come obiettivo principale non tanto l'eliminazione dei sintomi quanto il favorire un maggior grado di autocoscienza e di integrazione della personalita' in tutti i suoi aspetti (quindi corporeo, emotivo, cognitivo, sociale, ecc.). Per raggiungere questo obiettivo vengono adottate varie tecniche. (se volete sapere quali devo recuperare i miei appunti! ).

L'esame di Percezione (cosi' si chiamava) e' uno dei piu' complessi che ho dato fin ora... bellissimo, ma veramente duro.

grazie per la spiegazione!
mmm......mi sembra davvero un buon approccio che aiuta a fare pace con se stessi

e...scusa se approfitto .....qual è, se c'è, la differenza con una Terapia Cognitivo Comportamentale ?

Jennina ha scritto:"Ok, questo ci arrivo da sola. Non sono una ragazzina che vuole parlare con la psicologa per sfogarsi...lo faccio fin troppo con gli amici e loro mi sostengono. Io voglio da lei e dalle ore che passiamo insieme che mi aiuti a trovare le forze di non farmi più ferire. Non so come posso fare...mi aiuti lei! Mi faccia riflettere in una maniera che non ho ancora fatto! Mi dica qualcosa di non banale" lei mi rispose "il mio lavoro è ascoltare, questo è tutto quello che posso fare per aiutarti".

Ma per carita'. Mi spiace davvero che tu sia finita nella mani di una persona del genere.

Jennina ha scritto:Credo che il mio problema è che voglio risultati pragmatici. Mi sento a disagio per una cosa? Uno psicologo deve dirmi un metodo per non sentirlo più. L'autointrospezione io ne ho da vendere! Se sto male dentro lo scopro da sola il motivo. A volte ci metto giorni ma ci arrivo benissimo da sola Non c'è bisogno di uno che mi analizzi per capirlo lui...o mi spiega un modo per cambiare il mio malessere per una cosa o per me è inutile.

Capisco perche' sono cosi' anch'io. Ecco perche' ho scelto uno strategico. Pragmaticita' allo stato puro. Probabilmente sarebbe stato quello giusto anche per te da quello che racconti. Spero che tu non debba averne piu' bisogno ma nel caso...prova!

Manu&La ha scritto:grazie per la spiegazione!
mmm......mi sembra davvero un buon approccio che aiuta a fare pace con se stessi

e...scusa se approfitto .....qual è, se c'è, la differenza con una Terapia Cognitivo Comportamentale ?

La terapia cognitivo-comportamentale (oggi forse la piu' diffusa soprattutto per quanto riguarda i disturbi d'ansia e dell'umore) nasce dall'integrazione di due approcci: quello cognitivo e quello comportamentale. Si parte dal presupposto che il sintomo sia l'espressione di un precedente apprendimento di schemi comportamentali emotivi o di pensiero errati o disadattivi che spesso derivano da particolari esperienze di vita della persona e sono mantenuti da un contesto interpersonale non sano. In questo caso lo psicoterapeuta mette in atto (con l'aiuto del paziente!) delle tecniche di condizionamento o di decondizionamento al preciso scopo di modificare in modo diretto sia le risposte emozionali sia gli schemi comportamentali che si sono dimostrati disadattivi OPPURE sostituirli con nuovi schemi piu' funzionali attraverso esperienze e/o comportamenti nuovi (vengono fatte delle vere e proprie "prescrizioni comportamentali" al paziente). L'obiettivo della terapia e del terapeuta e' proprio quello di ridurre il comportamento di evitamento, facilitare la ristrutturazione cognitiva e aiutare il paziente a sviluppare la capacita' di fronteggiare certe situazioni. Oltre alla terapia fatta in studio ai pazienti vengono assegnati dei compitini da fare a casa. Anche questo in breve ma ci sarebbe molto da dire.