Psicologia e dintorni....

Oh Holly che tenera!! Per le domande tecniche aspettiamo lumi ma per il resto
Ho passato un periodo simile al tuo, brutto dal punto di vista psicologico... ho sofferto di attacchi di panico per qualche mese, ho fatto una cura per un po' e non ho avuto ricadute, ma quando il medico me l'ha interrotta mi son sentita persa: ero già dipendente chissà!!
Non ho chiesto l'aiuto di uno psicologo. Tu in questo sei più brava e stai facendo un'ottima cosa a chiedere un intervento esterno.
Purtroppo capisco bene quando dici di non essere una tipa take it easy, sono anche io così ti faccio un grande ballo di incoraggiamento!!

Ciao Holly, la tua richiesta non è per niente sciocca, anzi! Fai bene a voler prendere provvedimenti invece di vivere schiava dell'ansia. Sappi comunque cche per avere risultati con le cure naturali come appunto la valeriana ci vuole un po' di tempo: vedrai che tra un paio di mesi andrà molto, molto meglio! Per quanto riguarda cosa aspettarti dalla psicologa, io non ci sono mai stata (non ne ho mai sentito il bisogno, sono un tipo che prende le cose come vengono e difficilmente si lascia abbattere, per ora...) ma mia mamma sì e mi ha detto che si parla a ruota libera... il dottore potrà farti qualche domanda per capire meglio, ma per lo più ti lascerà parlare; da qui poi imposterà le successive sedute. Sicuramente comunque le più esperte sapranno dirti di più, ma in linea generale credo che quello che ti ho detto ti potrà tranquillizzare
Riguardo a me, sono contenta perchè ho capito che l'amicizia che ho stretto (insieme a mio marito) con un ragazzo conosciuto su un forum ormai quasi un anno fa, è sincera: prima non ne ero del tutto convinta, infatti a maggio scrivevo di non avere amicizie sincere (anche se ci siamo sempre sentiti molto con sms e chat, e lui è sempre stato molto carino con me, questo non sempre vuol dire qualcosa) e comunque anche ora so che con la gente non si sa mai, il mese scorso mi ha confidato di essere gay e che io e mio marito eravamo le prime persone a cui lo diceva... da qui ho capito che ci è davvero affezionato. Purtroppo il suo ragazzo vive lontano e non possono vedersi spesso, ma noi cerchiamo di stargli accanto il più possibile. La cosa brutta è che i suoi non lo sanno e probabilmente quando lo sapranno la prenderanno male, e questo mi spiace molto mamma mia quanto odio i pregiudizi e il bigottismo!!!
Un'altra cosa che mi spiace è che questo ragazzo ha una famiglia che conta anche troppo su di lui, quindi, anche se abitiamo vicini, ci vediamo poco perchè deve sempre accompagnare questo o quest'altro familiare di qua o di là: io e mio marito abbiamo cercato di dirgli che magari qualche volta potrebbe far presente che non è il loro schiavo, ma evidentemente lui ritiene giusto così. Comunque continuiamo a sentirci quasi tutti i giorni anche se ora è dal ragazzo in Sardegna (finalmente... lo abbiamo accompagnato noi in aeroporto, ci è costato una levataccia ma ne siamo stati contenti), e ora che comincerà l'università nella mia città per forza di cose ci vedremo più spesso. Io e mio marito ne siamo contentissimi

Ragazze che dire, siete carinissime a supportarmi con le vostre parole grazie di cuore!!

@Folletto: grazie di aver condiviso la tua esperienza...io forse avrei dovuto fare prima questo passo, ma non è semplice ammettere che si ha bisogno di un aiuto esterno, insomma a 25 anni dovrei essere nel pieno delle mie forze e del mio entusiasmo, e invece sto sprecando i miei giorni dietro alle angosce...devo fare qualcosa per cambiare questa situazione, non solo per me ma anche per le persone che mi vogliono bene, soprattutto i miei familiari e il mio compagno...

@chiara: grazie per il racconto di tua mamma, la cosa mi tranquillizza un po', spero solo di riuscire a sciogliermi un po' con questa dottoressa...
Ma è bellissima questa storia di amicizia che state vivendo, fa bene a voi avere un rapporto di amicizia esterno al matrimonio e fa bene al vostro amico avere un sostegno che sia esterno alla famiglia, vista la situazione in cui si trova...spero che le cose fra voi possano andare sempre meglio, ve lo auguro di cuore!!

Holly scusa parli di crisi d'ansia o attacchi di panico?

Ciao holly
Allora, ti racconto anche la mia esperienza
Io non avevo attacchi di ansia così forti, sebbene vivessi in uno stato di allerta perenne; mi sentivo invece davvero triste, tristissima... e soprattutto mi sembrava che la mia situazione fosse senza uscita. Ero convintissima che la mia vita sarebbe solo potuta peggiorare e a volte fantasticavo di suicidarmi, ma solo dopo che fossero morti i miei genitori, perchè non avrei mai potuto dare loro un dolore simile.
Ad un certo punto mi sono resa conto che neppure le cose che solitamente mi davano gioia e conforto riuscivano a farmi sentire meglio, era come vedere tutto con delle lenti grigie: a quel punto ho deciso di andare da una psicologa.
Io ho cercato sul sito che si chiama psicocittà, perchè fornisce un elenco degli psicologi e psicoterapeuti iscritti all'albo che esercitano nella tua città, ma esiste anche la ASL, il consultorio... ci sono molti modi di trovare una psicologa

Ti dico, io sono stata fortunata perchè mi sono trovata da subito benissimo con lei, ma potrebbe anche capitare di trovarsi male: se ti succede, non ti scoraggiare! Significa solo che ne devi cercare un'altra

Io pure ti faccio i complimenti perchè è importante riconoscere di avere bisogno di aiuto e cercarlo: è una cosa che stai facendo per te stessa, significa che ti vuoi bene e ti curi di te, puoi andarne orgogliosa

Ti racconto pure la mia prima seduta: è stata tragicomica XD
Questa psicologa aveva lo studio vicino casa mia, l'avevo scelta apposta, tuttavia presi la macchina perchè, vergognandomi di dirlo ai miei genitori, avevo simulato una uscita con una amica.
Beh, insomma, non riuscivo a trovare il numero civico! Ci passavo e ripassavo davanti ma non lo leggevo!
Era il 31 di maggio, faceva caldo e alla fine ero in un bagno di sudore; parcheggiai la macchina e provai a piedi e finalmente trovai il portone... ero in uno stato pietoso: tesa, sudata, un po' vergognosa, spaventata...
Daniela, la mia psi, mi ha accolto con un sorrisone dolcissimo, mi ha fatta sedere sul divanetto, mi ha dato un bicchierone d'acqua e poi mi ha detto solamente: dimmi quello che vuoi. Sempre sorridendo
Per me si è come rotto un argine: ho iniziato a parlare a ruota libera, dopo 10 minuti ho iniziato anche a piangere, una tragedia XD
Però lei è rimasta sempre tranquilla, mi guardava con dolcezza, empatia e accoglienza. Quella prima volta lei praticamente non ha parlato, non avrebbe potuto, ero un fiume in piena XD Però sentivo la sua partecipazione, e questo fu per me fondamentale.
Mi sentii subito meglio.

Sono stata in terapia dal 31 maggio 2011 al 31 luglio 2012 e sono molto felice di averlo fatto

Carissima susina, ti ringrazio per il tuo racconto...condividere il mio stato d'animo con voi e leggere le vostre testimonianze per me è un grandissimo sollievo!
E poi mi hai fatto sorridere con la storia del tuo primo incontro, quando l'hai vissuto non dev'essere stato per niente facile, ma sai raccontarlo con una leggerezza che sembra quasi una scena di un film di Verdone! Complimenti per il coraggio e la forza che ci hai messo nell'affrontare questo percorso!
Io non ho pensieri di morte, è solo che mi sento soffocare dalla sensazione di non stare vivendo il mio presente...è come se da tutta la vita mi dicessi "quando sarò grande", "un giorno", "prima o poi", come se fosse tutto un rimandare e non iniziare mai la vita per davvero! quando concretizzo questo pensiero mi sento proprio a terra, penso di non aver costruito niente, penso che mia mamma alla mia età aveva già me e io chissà quanto dovrò aspettare per poter fare un figlio, penso che un giorno mi ritroverò vecchia e non mi ricorderò di essere mai stata giovane...entro nel circolo di questi pensieri e mi deprimo...per non parlare poi dell'angoscia che trasmetto al mio compagno...
Insomma, spero di avere anch'io un buon approccio con la psicologa, diciamo che un po' mi spaventa di essere lasciata libera di parlare, ho un po' paura dei vuoti, dei silenzi...ma d'altra parte non vorrei neanche subire un interrogatorio! Speriamo che questa dottoressa sia comprensiva come lo è stata la tua e alla fine io riesca a sentirmi a mio agio...

@simi: sinceramente non lo so se siano proprio crisi di panico, ho letto un po' qua e là ma non so riconoscerlo su me stessa; diciamo che a volte ho solo dei momenti di grande tensione e nervosismo che non mi so spiegare...però altre volte mi è successo proprio di avere attacchi di tachicardia, sudore freddo, sensazione di soffocamento, paura di morire...forse sono veri e propri attacchi di panico. La cosa peggiore non è l'attacco in sé, quanto la paura perenne che mi possa accadere di nuovo, mi sento come prigioniera di questa paura...

Holly G ha scritto:
@simi: sinceramente non lo so se siano proprio crisi di panico, ho letto un po' qua e là ma non so riconoscerlo su me stessa; diciamo che a volte ho solo dei momenti di grande tensione e nervosismo che non mi so spiegare...però altre volte mi è successo proprio di avere attacchi di tachicardia, sudore freddo, sensazione di soffocamento, paura di morire...forse sono veri e propri attacchi di panico. La cosa peggiore non è l'attacco in sé, quanto la paura perenne che mi possa accadere di nuovo, mi sento come prigioniera di questa paura...

Scusa se mi sono permessa ma te lo chiedevo perchè ne soffre tutt'ora il mio ragazzo e sono 2 anni che sta in cura, all'inizio tutti "ignorantemente" pensavamo fosse un problema psicologico, stette in cura da un psicologo ma senza risultati. Poi un suo amico con gli stessi problemi gli raccontò che lui aveva risolto da un neurologo in quanto gli attacchi di panico sono un calo di serotonina, che andava reintegrata con dei medicinali (che non creano dipendenza,e vengono smaltiti subito dal fisico) e attività fisica, ed effettivamente così fu! Ora ha cambiato neurologo ma la cura resta quella..bisogna solo capire quando riuscire a diminuire le dosi!

Ma figurati simi, ho scelto io di dirvi le mie cose e non ti devi certo scusare per la domanda...anzi ti ringrazio per l'informazione che mi hai dato, non avevo la minima idea che potesse accadere una cosa del genere, sono davvero ignorante su questi argomenti!!
Per ora voglio provare ad affidarmi alla psicologa, anche perché me l'ha suggerito la mia dottoressa e non mi va di fare di testa mia...lei è sempre molto disponibile e mi sento di darle fiducia!
Comunque ora che lo so terrò in considerazione anche la tua ipotesi, sperando comunque di risolvere prima e non dover passare anche dal neurologo...

Ok! Già trovare uno psicologo a cui dar fiducia è difficile, ti auguro con tutto il cuore di trovarlo

Pensa che la prima psicologa con cui si incontrò il mio ragazzo gli fece fare un test (tipo quello che si fa ai militari...) e risultò che lui aveva manie suicide, che si sarebbe suicidato pure a breve...vi lascio immaginare la fine...a me vien da ridere a raccontarlo

Oh mamma speriamo di no va bè comunque per questo sto abbastanza sicura, io lo so che non mi voglio suicidare e se me lo dice lei non è che cambio idea!!
dai comunque a parte gli scherzi, per fortuna che il tuo ragazzo poi ha trovato la sua soluzione...se si fosse affidato a questa mi sa che non ne sarebbe venuto fuori...

Ciao Holly G,
Spero tu riesca a risolvere la situazione
Anche io nel 2007 mi sono rivolta ad una psicologa che mi aveva consigliato il mio medico di famiglia perché ritenne che avevo l'umore depresso... Insomma quando ci sono andata non sapevo cosa aspettarmi... Mi ha fatto qualche domanda e poi i ha fatto parlare.. Le ho raccontato tutto, senza paura, contando sul fatto che lei siccome non sapeva chi io fossi, non aveva pregiudizi e non conosceva nessuno delle persone che citavo... Dopo il mio racconto lei ha tratto le sue conclusioni spiegandomi il perché di alcuni comportamenti e pensieri.. Mi sono tolta un peso... Quando sono uscita mi sentivo leggera come una farfalla... È pian pianino tutti i pezzi son tornati più o meno a posto... I miracoli non esistono e non sono mai stata cento cento...
Mio marito invece, uscendo da un periodo di forte stress, ha avuto diversi attacchi di panico.. Non mangiava più perché pensava che si poteva strozzare e quindi morire, aveva paura a camminare perché pensava che sarebbe caduto.. Insomma dei momenti d'inferno per lui.. È andato da uno psichiatra e lo ha aiutato tanto... Io dal canto mio ho dato tutto il mio sostegno stando gli vicino e provando a spronarlo per fargli vedere un passo alla volta che non sarebbe successo nulla e che se fosse caduto più che in terra non andava e comunque ci sarei stata a tirarlo su!
Cerca di stare tranquilla.. Vedrai che risolverai tutto!
Un mega abbraccio e in bocca al lupo!

ehhehhh infatti la sua risposta anche abbastanza colorita è stata "...ma si impicchi lei!..." e via fuori da quello studio! Si..speriamo riesca a togliere pure le medicine piano piano!
Ahhh invece un altro pazzo gli aveva dato una cura per il parkinson che gli attacchi di panico glie li aumentava a dismisura, lasciamolo stare quel periodo va...
Però secondo me già rendersene conto del problema si è già mezzi fuori

pure a me farebbe comodo uno psicologo, ma non me lo potrei permettere. anche se ho ancora 22 anni mi sono successe tante di quelle cose che non le consiglio a nessuno. Le persone vicine, che sanno dei miei problemi, mi chiedono come faccio a stare in piedi senza alcun aiuto psicologo, sinceramente non lo so nemmeno io, sto molte ore a pensare per darmi una ragione su tutto, ma passo anche molti minuti a piangere, sotto la doccia e a letto per addormentarmi, anche se il mio fidanzato è accanto a me, cerco sempre di farlo in silenzio senza che nessuno se ne accorga, non voglio trasmettere la mia tristezza agli altri, nascondo il mio dolore, lo tengo tutto dentro. ho anche una specie di fobia dei pettegolezzi, ho paura dei pensieri delle persone per me estranee ma sanno bene i miei fatti, se le incontro odio che loro mi parlano ma nella loro mente pensano a quel pettegolezzo su di me. Ho paura che qualcuno giudichi il mio aspetto fisico, tanto che ho smesso di andare al mare, non mi sento bene con me stessa non accetto il mio corpo.

Holly dalla descrizione di come ti prendono gli attacchi sembrano proprio di panico, ma non sono un medico e spero tu possa stare meglio presto!
A me quando è successo stavo così male che chiamavo il mio ragazzo di notte (mi si scatenavano prima di addormentarmi) al telefono e piangevo disperata perché non sapevo se l'avrei rivisto il giorno dopo non dormivo più... crollavo di giorno nei posti più impensabili tipo seduta sul water...
Quando il mio medico mi diagnosticò gli attacchi mia mamma disse che allora mi ero inventata tutto, era solo nella mia mente. Ci rimasi così male...

Holly G, pure io mi sentivo parecchio come te
Quanto ai pensieri di morte, volevo dire che spesso (come nel mio caso) il desiderio non è veramente di morire: il desiderio è mettere una fine ad un modo di vivere che produce solo sofferenza, quindi paradossalmente molti desideri di morte sono in realtà desideri di vivere, e di vivere felice

Axsadia, per quanto riguarda il risvolto economico, ti volevo dire che muovendosi con la ASL o con i consultori si ottengono prezzi più bassi di quelli normali o anche esenzioni. Se senti di avere questa necessità potresti provare ad informarti, non ci perdi niente

Folletto, a me fanno arrabbiare le persone che dicono "è solo nella tua mente". Quindi pure tua mamma mi fa arrabbiare
Che vuol dire "solo"?
A parte che ci sono situazioni, come quella descritta da simi, in cui c'è un deficit di serotonina, la mente è potentissima. Due persone con la stessa malattia e curate con gli stessi farmaci hanno tempi di guarigione diversi e sono o non sono soggetti a ricadute a seconda di come prendono la malattia, di quanto bene o male stanno *psicologicamente*, oltre che fisicamente; per non parlare di tutte quei professionisti che operano negli ospedali pediatrici per portare un po' di buonumore ai bambini ricoverati: non è solo perchè i bambini ci fanno più tenerezza degli adulti, è anche perchè un bambino che ride ha più chance di guarire di un bambino triste.

La mia vita non è particolarmente cambiata da quando ho iniziato la terapia a quando l'ho finita, anzi, se vogliamo è peggiorata perchè è terminata una relazione per me molto importante, ed è terminata nel peggiore dei modi: sono stata lasciata
Però io ora ho raggiunto una serenità e una sicurezza di me che mi permette di dire che sto meglio ora di un anno e mezzo fa... e questa stessa cosa mi è stata detta, a sorpresa, da una serie di persone che mi sono vicine, e sono stata davvero contenta
Per quello ti dico, dire "solo nella mente" non vuol dire niente...

Mia mamma fa arrabbiare tutti... è davvero uno strano essere

Jlenia ha scritto:Quando sono uscita mi sentivo leggera come una farfalla...

Chissà,magari se sarò fortunata potrò dire lo stesso anch'io!!

simi ha scritto:ehhehhh infatti la sua risposta anche abbastanza colorita è stata "...ma si impicchi lei!..." e via fuori da quello studio! Si..speriamo riesca a togliere pure le medicine piano piano!
Ahhh invece un altro pazzo gli aveva dato una cura per il parkinson che gli attacchi di panico glie li aumentava a dismisura, lasciamolo stare quel periodo va...

tocca sentirne di tutti i colori...

simi ha scritto:Però secondo me già rendersene conto del problema si è già mezzi fuori

infatti, questo per ora mi da forza di affrontare la novità dell'incontro...

@Axsadia:come ti suggerisce anche susina, prova a cercare attraverso la asl. Io ho fatto così, di sicuro per me in questo momento non è una spesa affrontabile uno psicologo con tariffe da privato (anzi forse la cosa non farebbe che peggiorare il mio stato, perché sentirei di pesare veramente troppo sui miei genitori...)

Foll3ttocanoro ha scritto:A me quando è successo stavo così male che chiamavo il mio ragazzo di notte (mi si scatenavano prima di addormentarmi) al telefono e piangevo disperata perché non sapevo se l'avrei rivisto il giorno dopo non dormivo più...

lo scorso inverno un paio di notti ho fatto anch'io così, ma poi mi rendevo conto che per me non cambiava molto, stavo comunque male, e nel frattempo facevo stare male anche il mio ragazzo...perciò alla fine ho smesso di chiamarlo e qualche attacco me lo son fatto passare da sola...ma che fatica...

susina ha scritto:
Quanto ai pensieri di morte, volevo dire che spesso (come nel mio caso) il desiderio non è veramente di morire: il desiderio è mettere una fine ad un modo di vivere che produce solo sofferenza, quindi paradossalmente molti desideri di morte sono in realtà desideri di vivere, e di vivere felice

grazie del chiarimento cara!

susina ha scritto:La mia vita non è particolarmente cambiata da quando ho iniziato la terapia a quando l'ho finita, anzi, se vogliamo è peggiorata perchè è terminata una relazione per me molto importante, ed è terminata nel peggiore dei modi: sono stata lasciata
Però io ora ho raggiunto una serenità e una sicurezza di me che mi permette di dire che sto meglio ora di un anno e mezzo fa... e questa stessa cosa mi è stata detta, a sorpresa, da una serie di persone che mi sono vicine, e sono stata davvero contenta

che bello susina, tanta speranza per me nelle tue parole

@chiara: grazie per il racconto di tua mamma, la cosa mi tranquillizza un po', spero solo di riuscire a sciogliermi un po' con questa dottoressa...
Ma è bellissima questa storia di amicizia che state vivendo, fa bene a voi avere un rapporto di amicizia esterno al matrimonio e fa bene al vostro amico avere un sostegno che sia esterno alla famiglia, vista la situazione in cui si trova...spero che le cose fra voi possano andare sempre meglio, ve lo auguro di cuore!!

Grazie delle belle parole carissima! Un abbraccio, spero che le cose ti vadano sempre meglio... ripeto, hai fatto benissimo a decidere di farti aiutare, non potrà che farti bene! Un abbraccio
Susina, essere lasciati è brutto (anche io sono stata lasciata) ma, secondo me, è sempre meglio che lasciare! Almeno per come sono fatta io! Almeno la parte del "cattivo" la fa qualcun altro

Tu dici, Chiara?
Mmmh... no, per me è peggio essere lasciata perchè è una decisione non mia che subisco. Ovviamente avrei preferito continuare la storia, altrimenti sarei stata io quella che tronca, quindi... detesto subire. E il senso di rifiuto! Quando ti rendi conto che lui sta addirittura meglio senza di te... no, no, meglio lasciare!!!

Holly G ha scritto:ho preso appuntamento con la psicologa della asl nella mia cittadina, seguendo il consiglio della dottoressa, solo che...ecco, non so cosa aspettarmi da questo incontro e sono un po' preoccupata. Sarà una specie di "interrogatorio", oppure mi verrà chiesto di parlare a ruota libera? devo andare là con le idee chiare e spiegare qual è il mio problema oppure cosa? dato che fra di voi c'è qualche professionista e anche qualcuna che già ha iniziato questo percorso, vi dispiacerebbe illuminarmi un po'? spero che la mia richiesta non vi sembri sciocca...

Oddio tesoro no! Nessun interrogatorio stai tranquilla! Ti chiedera' qual e' il prblema che ti ha portato da lei e tu le racconterai! E' una psicologa o ppure una psicoterapeuta? Per attachi di ansia e/o di panico meglio la psicoterapia...

simi ha scritto:Scusa se mi sono permessa ma te lo chiedevo perchè ne soffre tutt'ora il mio ragazzo e sono 2 anni che sta in cura, all'inizio tutti "ignorantemente" pensavamo fosse un problema psicologico, stette in cura da un psicologo ma senza risultati. Poi un suo amico con gli stessi problemi gli raccontò che lui aveva risolto da un neurologo in quanto gli attacchi di panico sono un calo di serotonina, che andava reintegrata con dei medicinali (che non creano dipendenza,e vengono smaltiti subito dal fisico) e attività fisica, ed effettivamente così fu! Ora ha cambiato neurologo ma la cura resta quella..bisogna solo capire quando riuscire a diminuire le dosi!

Ecco! Il solito errore che si rifa' ad una visione meramente organicista....avrei potuto capire se il tuo ragazzo si fosse rivolto ad uno psichiatra, ma il neurologo e' il medico specialista nella diagnosi e nella terapia delle malattie organiche (fisiche) del cervello: ad esempio quelle vascolari, quelle degenerative, tumori cerebrali ecc. Il neurologo (non mi stanchero' mai di dirlo...) NON e' lo specialista dei disturbi "emotivi". Il punto purtroppo e' che rivolgersi ad un neurologo fa meno paura perche' lo psichiatra nell'immaginario collettivo e' il dottore dei matti (o dei presunti tali). Far passare il messaggio che gli attacchi di panico sono causati da un semplice calo di un neurotrasmettitore e che quindi e' sufficiente una terapia farmacologica e' sbagliato (molti DAP al contrario sono curati con la sola psicoterapia, quindi con uno PSICOTERAPEUTA non con uno psicologo!!). La terapia farmacologica (quando serve!) va SEMPRE a braccetto con la psicoterapia e questo perche' il trattamento con i farmaci (a volte indispensabile in fase acuta per carita'...) mira unicamente alla risoluzione dei sintomi e nulla puo' sulle cause che hanno determinato l'insorgenza del disturbo. Per farti un esempio se ti viene un forte mal di denti puoi pure curare il sintomo (il dolore) con un analgesico dopodiche' ti tocchera' comunque andare da un dentista per capire cosa ha causato il mal di denti. Insomma, al neurologo facciamogli fare il suo lavoro. C'e' pero' anche da dire che questa situazione non e' agevolata da tutti quei neurologi che quando si rendono conto di qual e' il problema non inviano il paziente ad un collega psichiatra...

Moonriver: il problema, come al solito, è che lo psicologo\psichiatra non ti dirà mai di andare da un collega neurologo e viceversa! Resti in balia della "fortuna"... Per quanto riguarda il mio ragazzo iniziò proprio con la psicoterapia da uno psichiatra, credendo appunto di arrivare alla nocciolo del problema, poi smise dato che non vi erano miglioramenti. Solo dopo venne a conoscenza di questo amico che aveva risolto dal neurologo..ecc ecc! Ma magari non esiste una "Cura" adatta a tutti..magari dipende anche dalla "gravità" della problema, basta dirvi che lui era semplicemente costretto a casa, a letto e basta,senza muoversi e fare niente. E continuare a "lottare" con uno psichiatra quasi inutilmente...

Io tendenzialmente sono d'accordo con Moonriver... nel senso, secondo me ci vorrebbe una psicoterapia quasi per tutti (perchè significa solamente diventare consapevoli e padroni di se' stessi), figuriamoci per chi ha attacchi di panico.
Tuttavia, quando mi imbatto in qualcuno che ha raggiunto un equilibrio, e mi pare che il ragazzo di simi lo abbia appunto raggiunto, non lo metto in discussione, per quanto io possa pensarla diversamente.

L'unica cosa, simi, non ne fare una questione di gravità. Chi ha cose poco gravi può andare dallo psicoterapeuta e chi è grave va dal neurologo... non è proprio così
Sono scelte differenti, oltretutto il tuo ragazzo avrebbe potuto cercare un altro psichiatra: io ho cambiato 3 endocrinologi e 2 ginecologi prima di trovare il medico adatto a me ed ero prontissima a fare lo stesso anche con la psicologa (che è anche psicoterapeuta). Poi non è stato il caso, per fortuna, ma non tutti si trovano bene al primo colpo.
So che tu non volevi fare classifiche, ma io ci tengo a puntualizzare :p

Nooo scusa mi sono espressa malissimo! Tendenzialmente io pure penso che per "curare" attacchi di panico c'è bisogno si di "medicinali" ma anche di psicoterapia!
(a volte prende anche a me la cosa di andare da uno psicologo..e sto "bene")
Per la gravità intendevo dire che sicuramente di attacchi di panico ne esistono di varie intensità diciamo,no?! Un conto magari è chi li ha in determinati momenti, e chi li ha a prescindere quasi a ripetizione nell'arco della giornata! Ecco il mio ragazzo faceva parte della seconda categoria, fermo a letto per mesi. Ora per quanto io sia per la psicoterapia, vedendo una persona così, è chiaro che si provano anche altre strade,e vedendo che la cura del neurologo funzionava, ha deciso di optare per quella!
Susina: x ora ha trovato un equilibrio ma ma con i farmaci! Appena smette, ricomincia! Questo nuovo neurologo dice che ci vuole più tempo a toglierla la cura, anche anni...speriamo!

No ma certo simi, voi avete fatto bene, ci voleva senz'altro la terapia farmacologica nel caso del tuo ragazzo!
Ma l'idea di andare da uno psicoterapeuta, proprio non gli va?
Anche per aiutarsi a convivere con questi vissuti, con le conseguenze dei suoi attacchi di panico...
Io comunque vi auguro di risolvere, come vi ha detto il neurologo

No! S'è fidato della teoria\metodo del neurologo-luminare in attacchi di panico e ha continuato quella. Apparte che lui parte proprio prevenuto su psicologi e simili..Per carità io spero che risolva, seppur con i medicinali..
Non so se c'entri pure il fatto che il problema ha cominciato a curarlo tardi (i suoi genitori assolutamente non gli credevano)...