Psicologia e dintorni....

porto su questo topic per parlarvi di una questione delicata....una mia cara amica sta passando per adesso un periodo molto difficile...credo sia dovuto un po' all'incertezza che questo cavolo di paese (scusate lo sfogo) da sul futuro dei giovani...insomma ci si iscrive all'uni con tante belle promesse e poi ci si rende conto di avere solo un pezzo di carta in mano...non si sa cosa fare, si entra in crisi, non si sa che strada prendere e così via...io sinceramente certo di starle vicino ma vorrei fare qualcosa di più per lei ma non so bene come comportarmi...ho paura che magari quello che dico/faccio possa aggravare la situazione...cerco di darle coraggio ma io in primis ho incertezze sul mio futuro...insomma...so che è seguita da qualcuno ma mi piacerebbe anche, nei limiti ovviamente di quello che può fare un'amica, esserle di aiuto

Io non sono esperta, sono semmai dall'altra parte, come si è capito XD
Guarda, secondo me un'amica può fare tantissimo
Quello che ti posso consigliare io è di farle sentire che le vuoi bene anche con tutte le sue incertezze. Poi, magari, potresti provare ad incoraggiarla nelle sue passioni, anche se possono sembrare stupide o insignificanti.
Aiutarla ad orientarsi su quello che le piace, anche se si tratta di un concerto, di un corso di cucina, cose così.

grazie susina
in effetti è quello che cerco di fare...cerco di starle vicina, di ascoltarla e di farla distrarre
però ho sempre paura di "sbagliare"...di poter sembrare assillante o troppo premurosa

Eh, infatti ti volevo chiedere in cosa temi di poter peggiorare la situazione.
Guarda, non so com'è fatta la tua amica: è una che ti dice apertamente "no guarda, non insistere"? Perchè in questo caso è sufficiente fermarsi al primo no XD
Oppure temi che ti possa assecondare perchè ti vuole bene e lo sa che tu insisti per il suo bene? Perchè in questo caso dovrai magari provare ad ascoltarla ed osservarla di più, per capire da sola quando fermarti...
Non so se ti sono utile XD

Però ti dico, c'è una mia amica che mi tira spesso fuori casa a forza, e per quanto mi riguarda è una benedizione in certi momenti XD

susina ha scritto:Eh, infatti ti volevo chiedere in cosa temi di poter peggiorare la situazione.

nel senso che temo che magari parlando delle sue paure, delle sue preoccupazioni per farla sfogare, gliele riporto alla mente, in questo senso...anche se penso che comunque sia positivo...cerco di essere rassicurante, ottimista, però non so bene se è meglio parlare o semplicemente farla distrarre...

In questo vedi un po' tu... sicuramente ci saranno dei momenti in cui avrà bisogno di sfogarsi e momenti in cui avrà bisogno invece di fare altro per sentirsi contenta di altro, dovrai provare a sintonizzarti un pochettino sui suoi percorsi mentali...
Poi, giusto un piccolo consiglio, che magari non c'entra niente niente con la vostra situazione, ma non si sa mai
Fai benissimo ad essere ottimista e a volerla rassicurare, però fai attenzione a non dire cose del tipo "non devi preoccuparti" "non devi piangere" etc.
Ci sono persone su cui queste frasi non fanno alcun effetto a parte quello consolatorio, ma ce ne sono altre in cui invece fanno radicare l'idea preesistente di essere sbagliati e di avere le reazioni sbagliate in ogni occasione.
Io non so come sia la tua amica, nè come ti comporti tu, ma ho pensato che fosse meglio dirlo!

susina ha scritto:Fai benissimo ad essere ottimista e a volerla rassicurare, però fai attenzione a non dire cose del tipo "non devi preoccuparti" "non devi piangere" etc.
Ci sono persone su cui queste frasi non fanno alcun effetto a parte quello consolatorio, ma ce ne sono altre in cui invece fanno radicare l'idea preesistente di essere sbagliati e di avere le reazioni sbagliate in ogni occasione.

Verissimo!

moonriver ha scritto:

susina ha scritto:Fai benissimo ad essere ottimista e a volerla rassicurare, però fai attenzione a non dire cose del tipo "non devi preoccuparti" "non devi piangere" etc.
Ci sono persone su cui queste frasi non fanno alcun effetto a parte quello consolatorio, ma ce ne sono altre in cui invece fanno radicare l'idea preesistente di essere sbagliati e di avere le reazioni sbagliate in ogni occasione.

Verissimo!

ook
non penso di averlo mai fatto ma grazie del consiglio...poteva scapparmi...io cerco di essere ottimista, le parlo anche io delle mie preoccupazioni e del fatto che purtroppo è normale averle nelle condizioni in cui siamo ma cerco anche di essere ottimista...di farle capire che in un modo o nel l'altro i problemi si affronteranno e che bisogna sperare il massimo dalla vita ma anche adeguarsi alle esigenze e alle situazioni...

Scrivo qui un piccolo sfogo... nonostante i passi avanti fatti con la terapia, ci sono dei momenti in cui l'ansia, che nasce da una convinzione di non essere mai all'altezza di niente, dilaga e non riesco a farci nulla...
Ho trovato un lavoro, un lavoro che mi piace, e queste persone dimostrano chiaramente di credere in me e di voler valorizzare le mie competenze, dovrei esserne contenta, curiosa, e invece ho solo paura di non essere abbastanza brava. E ho anche paura che queste ansie mi porteranno a compromettere comunque il mio rendimento.
Per lo meno oggi è sabato, e posso coccolarmi quanto voglio...

a volte i primi a "sabotarci" siamo proprio noi stessi!
se tutto va bene nn hai motivo di preoccuparti, coraggio!

Grazie

susina ha scritto:Scrivo qui un piccolo sfogo... nonostante i passi avanti fatti con la terapia, ci sono dei momenti in cui l'ansia, che nasce da una convinzione di non essere mai all'altezza di niente, dilaga e non riesco a farci nulla...
Ho trovato un lavoro, un lavoro che mi piace, e queste persone dimostrano chiaramente di credere in me e di voler valorizzare le mie competenze, dovrei esserne contenta, curiosa, e invece ho solo paura di non essere abbastanza brava. E ho anche paura che queste ansie mi porteranno a compromettere comunque il mio rendimento.
Per lo meno oggi è sabato, e posso coccolarmi quanto voglio...

Innanzitutto congratulazioni per il lavoro, non dev'essere stato facile ottenere un risultato come questo e tu ci sei riuscita!
Credo che potrebbe essere per te davvero utile parlare di queste tue preoccupazioni con il/la tuo/a terapeuta se tuttora sei in terapia, sicuramente conoscendoti saprà affrontare tutti gli aspetti che ti portano ad essere preoccupata.
Certamente un nuovo lavoro e per di più che ti piace è una sfida importante

Grazie mille Lyra
Certo che ne sto parlando con la mia terapeuta, praticamente non parliamo d'altro XD Siamo arrivate al nocciolo di questa mia ansia, o almeno così mi sembra.

Intanto, sfogarmi e leggere i vostri commenti mi ha già fatto un gran bene

susina ha scritto:
Ho trovato un lavoro, un lavoro che mi piace, e queste persone dimostrano chiaramente di credere in me e di voler valorizzare le mie competenze, dovrei esserne contenta, curiosa, e invece ho solo paura di non essere abbastanza brava.

Credo sia assolutamente normale...anzi, sono proprio le persone più in gamba ad avere queste preoccupazioni perchè hanno degli standard elevati ...

Grazie anche a te
Oggi sono riuscita finalmente a rilassarmi
Vedremo come andrà

ktt87 ha scritto:

Credo sia assolutamente normale...anzi, sono proprio le persone più in gamba ad avere queste preoccupazioni perchè hanno degli standard elevati ...

Sono assolutamente d'accordo!

Aggiungo che è bello avere amici ma che siano tali. Se la tua amica si appoggia su di te è bello che la ascolti e tutto quanto ma con te ha bisogno di un'amica, la psicoterapeuta ce l'ha già! Quindi non ti devi sentire responsabile per ciò che fai. E' molto importante che con te possa viversi con leggerezza e che tu non cambi il tuo atteggiamento nei suoi confronti perchè "poverina ha problemi". E' la cosa più sbagliata che si possa fare e il messaggio che le passeresti è proprio quello che ha qualcosa che non va e pertanto va trattata diversamente.

Aggiungo un mio sfiogo: mi sento spessissimo anche io ultimamente non all'altezza, incapace, inutile. Ho spesso pensieri negativi, mi passa la voglia di fare tutto, mi sento sola e triste. Faccio fatica a sentirmi parte di qualcosa probabilmente perchè non sono mai stata davvero parte della mia famiglia... non lo so... Ho già fatto un percorso psicoterapeutico, mi è stato molto utile ma devo dire che non è stato particolarmente consolatorio e forse avrei bisogno di riprendere un percorso del genere ma al momento non me la sento proprio e non vorrei nemmeno affrontare il costo. Mi sono traferita e vivo con il fidanzato ma stiamo attenti alle spese, inoltre sta per finirmi il contratto di lavoro e ignoro quale sarà la mia situazione lavorativa poi...
Quello che più mi rende triste è che ho sempre dato tanto agli altri per ritrovarmi al momento praticamente senza amici e mi è passata la voglia di riprovare ad averne: so che è sbagliato ma mi costa fatica anche solo pensarci e ho paura di fare ancora fatica per rimanere di nuovo cmq sola...

grazie a chi leggerà con pazienza

Ladyvale
Eh, come ti capisco... alla fine io ho parlato del lavoro, ma inevitabilmente questo non sentirmi all'altezza si riverbera un po su tutto.
Figurati che al momento c'è un ragazzo interessato a me e serio, che mi piace, ma ho paurissima XD Sono proprio scissa in due: da un lato voglio e dall'altro temo fortemente. Sigh.

Quello che posso consigliarti è magari di fare qualcosa che ti gratifica da sola: se senti di aver dato troppo all'esterno, ora rivolgi un pochino il tuo dare all'interno, coccolati, viziati un po
E poi fatti coccolare dal tuo ragazzo!!! Che ci sta a fare, se no

Io poi avrei una domanda generica, rivolta magari anche a chi sta dall'altro lato, ovvero le psicologhe del forum
Come si capisce quando un percorso di psicoterapia è giunto al termine?
Lo suggerisce il terapeuta, lo dice il paziente, lo dicono tutti e due?
Sono domande che mi si stanno affollando alla mente ultimamente...

LadyVale ha scritto:Ho già fatto un percorso psicoterapeutico, mi è stato molto utile ma devo dire che non è stato particolarmente consolatorio

E ma una psicoterapia non deve essere "consolatoria"! Cosa intendi esattamente?

susina ha scritto:Io poi avrei una domanda generica, rivolta magari anche a chi sta dall'altro lato, ovvero le psicologhe del forum
Come si capisce quando un percorso di psicoterapia è giunto al termine?
Lo suggerisce il terapeuta, lo dice il paziente, lo dicono tutti e due?
Sono domande che mi si stanno affollando alla mente ultimamente...

Se e' davvero giunto al termine lo capisci da sola e lo suggerisce velatamente anche il terapeuta. Ovviamente puoi esternare tu stessa questo pensiero con lui/lei. Non c'e' niente di male.

Lo so che non c'è niente di male
E' che.. non vorrei che fossimo già giunti al termine. Lo so che è una sega mentale enorme XD

susina ha scritto:Lo so che non c'è niente di male
E' che.. non vorrei che fossimo già giunti al termine. Lo so che è una sega mentale enorme XD

Quindi susina tu temi che sia giunto il termine della terapia?
Comunque come diceva moonriver è un processo che percepiscono insieme paziente e terapeuta e di cui è utilissimo discutere. Anche il fatto che a te sia venuta in mente questa cosa di cui hai scelto di parlare qui è un dato sicuramente importante su cui - se vorrai - potrai fare molte riflessioni.
Credo che potrebbe aiutarti anche ripensare a quali erano le spinte che ti avevano portata a rivolgerti alla tua dottoressa e agli obiettivi che avevate stabilito insieme
E col nuovo lavoro come va, hai già iniziato?

Lyra, grazie
Dunque, sulla faccenda degli obiettivi ci siamo scontrate più volte, perchè lei me li ha chiesti più volte ma io non sono mai riuscita a dirli XD
Però, in retrospettiva mi rendo conto che, ad esempio, uno dei problemi che mi angosciava maggiormente appena iniziata la terapia, ovvero il rapporto con mia madre, ora può dirsi "risolto".
In effetti è un mesetto che ci penso e non glielo voglio dire, faccio i capricci e lo so... e vabbeh. Però sto iniziando a pensare di parlarne e basta.

Quanto al lavoro, oggi è stato il mio primo giorno e mi sento tranquilla tranquilla, finalmente forse mi potrei divertire persino, se mi rilasso XD

In bocca al lupo susina! Lady Vale, ti capisco bene, io non sono molto felice di avere poche amicizie anche se ho un marito che alla fine è anche il mio migliore amico. Ma di delusioni ne ho avute tante e so che la maggioranza delle persone considera le amicizie in modo molto superficiale purtroppo, mentre per me è tutto il contrario. Non è che ci possa fare molto, lo so, posso solo cercare di essere me stessa e prima o poi troverò qualcuno a me affine... la paura di altre delusioni mi blocca solo in minima parte per fortuna. Ci provo e ci riprovo, prima o poi troverò qualche amicizia sincera, affine e vicina geograficamente

Crepi il lupo! Sta andando bene, per il momento, e sono contenta

Chiara, pure io in vari periodi della vita sono stata un po sola, senza reali amicizie ma solo conoscenze... indubbiamente è triste.
Però alla fine quello che fai tu, cioè non scoraggiarsi, essere stessi e non smettere di cercare, è l'unico modo che abbiamo per trovare qualcuno di affine

Grazie carissima è proprio così! In bocca al lupo x tutto

Seguendo il consiglio della dolcissima susina ho deciso di postarvi qui alcune cose che mi stanno succedendo, per condividere la mia esperienza e magari avere qualche consiglio da parte vostra!
Dunque, c'è da dire che io sono sempre stata una persona ansiosa, ho un po' le manie di perfezione e non riesco a lasciarmi andare alle cose, cerco sempre di immaginarmi le situazioni e le mie reazioni e poi se mi sembra che qualcosa cominci ad andare nel verso sbagliato non riesco a essere tranquilla...insomma diciamo che non sono una tipa "take it easy", non ce la faccio, è più forte di me. In questo background ora mi sta succedendo da circa un annetto di avere spesso delle crisi d'ansia esagerate, di solito scatenate (o almeno così a me sembra) da attacchi di extrasistoli. Non so se avete presente quella brutta sensazione che si prova quando il cuore sembra perdere il suo normale ritmo e si mette a saltellare, oppure si ferma per due secondi e poi riparte. Ecco, mi auguro per voi di no, ma vi assicuro che si sta davvero male e il brutto è che ora sono entrata in una specie di circolo vizioso, perché ho sempre paura che mi succeda e probabilmente questo stato di allerta perenne ne aumenta la frequenza.
Sono arrivata al punto che ho paura di stare da sola a casa, paure di fare lunghi viaggi in macchina da sola (cosa che ho tranquillamente fatto nei 6 anni precedenti di patente!), ovunque vado cerco di capire se quel posto sia facilmente raggiungibile dai mezzi di soccorso...insomma vi renderete conto che questo non è un bel vivere!!
Ne ho parlto diverse volte con la mia dottoressa, la quale all'inizio per tranquillizzarmi mi ha fatto fare un ecocardiogramma (risultato nella norma) e le analisi delle tiroide (anche qui tutto ok). L'unica cosa "fisica" che posso attualmente collegare a questo stato è la pillola, che assumo ormai da due anni e che sto per abbandonare, come vi raccontavo di là!
Per il resto sembra che il problema sia "solo" nella mia testa...così l'ultima volta che sono andata disperata dalla dottoressa questa mi ha prescritto della valeriana, l'ansiolitico EN per i momenti di crisi acuta e una visita psicologica. Ora, la valeriana la sto prendendo da circa due settimane e ho notato un lievissimo miglioramento, l'EN non l'ho neanche comprato perché assolutamente non voglio rischiare di diventarne psicologicamente dipendente...e qui veniamo alla questione che vorrei sottoporvi: ho preso appuntamento con la psicologa della asl nella mia cittadina, seguendo il consiglio della dottoressa, solo che...ecco, non so cosa aspettarmi da questo incontro e sono un po' preoccupata. Sarà una specie di "interrogatorio", oppure mi verrà chiesto di parlare a ruota libera? devo andare là con le idee chiare e spiegare qual è il mio problema oppure cosa? dato che fra di voi c'è qualche professionista e anche qualcuna che già ha iniziato questo percorso, vi dispiacerebbe illuminarmi un po'? spero che la mia richiesta non vi sembri sciocca...