Non voglio figli. Per ora o per sempre?

Chiaraluna ha scritto:

AnnabeLecter89 ha scritto:a parte che a 23 anni e con una laurea in scienze delle patatine che prenderò a fine mese è presto per pensare a tutto ciò

Annabel, pensa come sono cambiati i tempi! Avevo giusto la tua età quando ero incinta di mia figlia. Allora era normale NON fare l'università, sposarsi e cercarsi un lavoro. Mi ricordo che nel '90 ci sposammo in quattro della mia età.
(Madonna, come sono vecchia )

anche mia mamma mi ha sfornato a 24 anni nell'89, ma all'epoca era già infermiera professionale e senza laurea, perché non serviva per esercitare la professione: ha fatto un corso specifico e basta.
adesso per chi vuole fare l'infermiera/e c'è la facoltà di infermieristica a numero chiuso, da cui non esci prima dei 26 probabilmente, tra triennale e specialistica.

comunque ho visto che nei post precedenti si è filosofeggiato molto mentre io l'ho buttata sul pratico e sulle questioni d'età e di relazione.
anch'io anch'io a filosofeggiare!

allora, ho conosciuto molte figlie e molte mamme in 23 anni di vita, ho visto gli errori + comuni e so che rischierei di farli tutti in quanto mamma.

vedo mia zia che non si fa rispettare dai suoi figli nemmeno adesso che hanno 6 e 4 anni, col marito che sta + tempo a casa di sua madre che nella sua. lei li minaccia con qualcosa tipo "se fai casino non andiamo alla festa di carnevale" e poi regolarmente ci vanno anche se a pranzo c'è stato il putiferio perché tanto si è già comprato il costume. e i bambini lo sanno, non sono stupidi e se ne approfittano! è l'inferno ogni volta che vado per parenti, vorrei dirle " ma c'era bisogno di farlo se non sai starci dietro?"

poi vedo i genitori di una mia amica che a 24 anni con la media del 28 a giurisprudenza non la fanno andare in vacanza da sola con amiche e/o moroso "perché finché sei in questa casa vieni in vacanza solo con noi", quando le vacanze all'estero con le amiche sono tra le cose + belle che io abbia mai fatto.

insomma, vedo molti problemi nelle mie amiche a causa dei genitori e in chi ha già scelto di figliare. bisogna essere adeguati quando si sfornano bambini e chi lo sa se una persona è davvero adeguata? chissà se farei gli stessi errori dei miei, se sarei dispotica e dittatoriale come mio padre o arrendevole e nevrotica come mia madre? nessuno, perché rischiare.
poi come ouicestmoi mi lascio anche la possibilità di cambiare idea, ma con queste consapevolezze sono davvero poco lanciata.

Naaaaah Annabel, non farti troppe seghe mentali! altrimenti i figli non li fa più nessuno.
Il trucco secondo me sta proprio nel far tesoro degli errori altrui (e te lo dice la figlia di una depressa cronica)

Credo importante anche chiedersi se si sa fare tesoro degli errori altrui o se invece si è portati a ripeterli: Annabel scrive che probabilmente, per come è fatta lei, li ripeterebbe (e io sicuramente, non probabilmente: non ho pazienza e non mi va di stare dietro a un bambino).
Infatti ha scritto:

ho conosciuto molte figlie e molte mamme in 23 anni di vita, ho visto gli errori + comuni e so che rischierei di farli tutti in quanto mamma.

Secondo me a queste cose bisogna pensare prima di avere figli, perchè poi indietro non si torna e poi succede proprio quello che scrive Annabel: i bambini se ne approfittano.
E' davvero molto difficile educarli con equilibrio, non è una passeggiata, quindi, sempre a mio parere, è sempre meglio pensarci una volta di più.
Poi c'è chi è aperto alla possibilità di cambiare idea (come appunto Annabel e altre) e chi, come me, sa che non cambierà mai idea.
Comunque, se si è poco meno che sicurissimi, credo sia meglio aspettare che "buttarsi".
Concordo con quello che scrivi, nabiki!

Secondo me questo tipo di errori sono errori sui quali si passa, temprano l'individuo, gli danno la propria individualità. Poi da adulto ogni figlio è libero di dissociarsi dall'operato dei genitori, ma basarsi su questo per non fare figli è come decidere di non comprare la casa perché potrebbe venire il terremoto, o non mettere il vestito nuovo perché potrei sporcarlo. Il concetto è che quando c'è l'amore di fondo, ogni scelta genitoriale viene accettata col tempo, salvo casi estremi. Secondo me a 23 anni si è ancora, al giorno d'oggi, nella fase adolescenziale e una nostra eventuale decisione in merito sarebbe troppo influenzata dalla nostra posizione di figlio-che-subisce-ancora-il-genitore. Voglio dire, sia noi, sia i nostri genitori ci trattano come adolescenti perché con l'università prolunghiamo all'infinito il tempo del liceo, rimaniamo in casa e sostanzialmente siamo visti uguali a quando avevamo 16/17 anni. Questo ad esempio non succede in paesi dove dopo il liceo si va a vivere da soli, lì l'indipendenza ti permette di acquisire uno status di adulto a tempo debito. Ecco, me ne accorgo adesso che vivendo in Germania vedo gli altri, dal punto di vista dell'indipendenza, molto più evoluti rispetto a me. Questo per dire che sulla questione figli non credo sia necessario porsi problemi sul dopo, sul come crescerli, nè di natura economica (sono cresciuta davvero di stenti e sono felicissima) nè di natura psicologica (è normale aver paura di averli, poi mentre si hanno non è che viviamo tutta la vita con la paura, penso ci si abitui.)
Io ho deciso, di non averne per altri motivi: sono originaria della Campania, nota ormai non più per la pizza ma per la terra dei fuochi e per l'ecomafia, e tutto questo mi ha lasciato un segno profondo, non me la sento di mettere al mondo un figlio al quale lascio in eredità una terra così malmessa. Piuttosto che metterne al mondo altri, voglio adottare chi ne ha il bisogno. C'è così tanta gente sola che ha bisogno di qualcuno e io ne partorisco un altro? Solo perché...che ne so...è mio...ha il mio Dna e roba così. No! E ho paura, una paura matta di non essere all'altezza e pure di morire dal dolore se qualcosa dovesse andare storto. Ma non posso vivere negandomi i sentimenti sarebbe un NON VIVERE. Nei periodi di disperazione, mi ripeto che non devo volere figli nè gatti nè qualsiasi a cosa a cui ci si possa affezionare ma poi mi pento, tipo ieri che dopo 3 notti e 4 giorni di latitanza ho visto risbucare la mia gatta e ho risentito quelle fusa che mi hanno riempito il cuore. Come si fa a negarsi un'amore così. E poi penso ai figli, quei figli soli che non conoscono quel calore...e penso che forse allora ne vale la pena.

Personalmente, avendo vissuto in una famiglia problematica (in pratica i miei non sono mai stati bene insieme, prima perchè mia mamma era troppo sottomessa a mio padre e poi perchè ha capito il suo errore, non lo sopporta ma non le conviene nemmeno separarsi perchè dovrebbe tirare la cinghia e non le va a 65 anni, dopo una vita di lavoro), posso dire che da certi sbagli dei genitori uno può anche non riprendersi più.
A me è andata bene, ho un carattere forte, ma ho anche trovato un marito e con lui la possibilità di trasferirmi, altrimenti dissociarsi dalle idee dei genitori vivendo con loro è una guerra continua, lo so per esperienza, non si può vivere così.
Avere un figlio non si può paragonare a nient'altro perchè indietro non si torna: per il resto, ci si può riprendere anche da esperienze tremende e andare avanti, ma se ci si pente di essere diventati genitori (e ce ne sono, di genitori pentiti... ho letto qualche loro scritto sul forum di chi non ha figli per scelta e non è per niente incoraggiante) non si può fare più nulla, e stanno male genitori e figli.
Secondo me, se non si è sicuri al duemila per cento, meglio non averne: non mi pare giusto "provare" sulla pelle di qualcun altro.
Sul discorso dell'adozione concordo al mille percento con quello che scrivi: un altro dei motivi per cui non voglio figli è che lo metterei in un mondo che non mi piace affatto, quindi credo che, se proprio si vogliono figli, sarebbe meglio adottarli (fermo restante che è difficile: intendo idealmente), non solo perchè così si darebbe una famiglia a chi è già al mondo e ha già sofferto abbastanza, ma anche perchè i colloqui aiutano a capire se davvero si vuole diventare genitori o no.
Penso che non sarebbe male se chiunque pensa di volere figli facesse colloqui come quelli che sostiene chi vuole adottare.

Eh Chiara, la famiglia problematica è purtroppo anche un mio problema. La storia è intricata e comincia proprio con me: sono io la figlia non voluta. Mia madre mi ha avuto a 16 anni e ancora adesso si pente, non ne fa mica mistero! Mio padre aveva 19 anni e non se ne pente nemmeno sotto tortura, nonostante abbia scoperto un tradimento lungo 10 anni da parte di mia mamma col suo amico. Sai le tragedie le hanno tutti e con quello che sento in giro, penso, nonostante le guerre quotidiane di casa mia, che sono ancora fortunata.
Non intendo far passare il messaggio: fai un figlio e poi si vede! No,  rispondevo solo ad AnnabeLecter89 che teme di aver figli perché ha paura di ripetere gli errori dei suoi genitori o dei suoi zii. Dicevo solo che questo non si puo' saperlo in anticipo, e negarsi la gioia di un figlio per questo è sbagliato, a mio avviso. Sempre fermo restando che la voglia c'è. Se poi non c'è è un altro conto. All'epoca non era così facile pensare all'aborto, troppo avanguardistico per un paesino come il nostro e poi infondo mia mamma era pure innamorata e incosciente com'era MI VOLEVA. Mio padre scappava, aveva paura e non mi voleva. Adesso, guardaci, mio padre mi adora e mia madre se potesse mi cancellerebbe dagli annali. Sai, la vita è tutta strana, quello che vuoi oggi non è quello che vuoi domani, le ansie e le paure correlate all'avere un figlio sono comprensibile anzi a dire il vero è da persone scrupolose e intelligenti. Ma se queste valutazioni fossero le uniche a frenarci nell'avere un figlio, be' allora nessuno ne farebbe. Puoi sbagliare tutto con un figlio, come la mia mamma ha fatto con me, ma se non li picchi, non li affami, non ti droghi...di certo non ne moriranno dei tuoi errori. Acquisiranno pure un modo diverso di guardare il mondo. Prendi me: io non mi sono mai arresa anche se tutti i giorni mia madre continua a fare del male a me a mio padre e mia sorella...io non mi arrendo, ho una grande capacità di introspezione e so capire gli altri. Ho la forza di sperare nel rapporto con Matteo e magari anche la voglia di aiutare, insieme a lui, chi una mamma o un papà non li ha

Anche io mi considero fortunata perchè nonostante quello che ho passato sto bene e sono felice, ma comunque non considero giusto che ci siano persone, e tante, che nascono in queste situazioni.
Avessi avuto meno forza, adesso credo che mi sarei data alla droga, o sarei repressa, triste, insoddisfatta, o peggio, e tutto per colpa di altre persone.
A volte, dato che conosco persone che sono riuscite a crescere bene i propri figli e ad avere un rapporto di coppia soddisfacente, mi dispiaccio perchè vorrei anche io una famiglia così; non ne faccio una malattia, figuriamoci, inutile fissarsi su quello che non si può avere, però questa ingiustizia, come tutte le altre che ci sono nella vita, non mi rende certo contenta, nè mi fa stare meglio l'idea che c'è chi sta peggio, anzi!
Dovrebbe cominciare a girare l'idea che ci vuole molta consapevolezza per avere figli, perchè non è giusto che paghino per gli errori dei genitori, mentre praticamente chi non ne vuole è considerato un mostro; oltretutto, anche io so che probabilmente se avessi figli sbaglierei nell'educarli, e anche per questo non ne voglio.
Credo che dovrebbero averli (o meglio adottarli) solo persone con eccezionali quantità di equilibrio, pazienza, tranquillità, capacità di fare sacrifici e, diciamocelo, soldi; se così fosse, saremmo di meno e vivremmo meglio, invece quasi tutti pensano che a un certo punto si DEBBANO avere, e ragionarci su sembra quasi un delitto.
Oltretutto penso che, dato il mondo in cui viviamo, se ci estinguessimo non sarebbe un gran male; sento troppe cose brutte, vorrei che il mondo fosse tutto diverso, ma le speranze che cambi sono poche; cerco di sentire solo TG "riassuntivi" perchè se no mi viene male.
I motivi che mi hanno portato verso questa scelta sono tutti razionali; penso che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare e spesso i figli si vogliono perchè si pensa solo ai lati belli.
Invece ci sono anche quelli brutti e ci si deve pensare, molto, perchè altrimenti può finire male, ma davvero molto male.
Sarò pessimista, ma secondo me la realtà dei fatti è questa.

Hai davvero ragione sulla questione che siamo troppi. Che questo mondo è diventato davvero troppo brutto. Sono avvilitissima pure io. Non è che uno i figli li DEVE fare per forza, anzi come dicevamo pensarci è davvero importante. Ma non capisco chi ti dice che sbagliaresti coi tuoi figli? Quelle doti di pazienza e tranquillità sono tutte quelle belle cose che ognuno si augura di avere, che magari crede di avere e poi non ha, che magari sviluppa proprio insieme all'amore per i suoi figli. Non è che io voglia convincerti, non son convina io! figurasi! è che secondo me proprio perché ti fai tanti scrupoli e sei una persona intelligente che ragiona sulle cose, sei una potenziale ottima madre. Ma ci pensi se solo gli ignoranti e gli scellerati facessero figli??? Oggi penso che sia così: continuano a fare figli solo quelli che non si pongono tante domande, che non hanno una grande cultura e che non si fanno tanti scrupoli. E spesso, son pure quelli che c'hanno meno soldi. Ma poi chi sarebbe il giudice di queste eccezionali qualità? Chi puo' dirlo?

ontinuano a fare figli solo quelli che non si pongono tante domande, che non hanno una grande cultura e che non si fanno tanti scrupoli. E spesso, son pure quelli che c'hanno meno soldi.

Hai perfettamente ragione, ma se ci si conosce bene, ci si fa qualche domanda e ci si risponde sinceramente, si fa una scelta ponderata; il problema è che molti queste domande non se le pongono, fanno figli perchè "così si fa" e poi ci si chiede da dove vengano i vari scapestrati di cui si sentono le "gesta" ai TG.
Secondo me le caratteristiche di cui parlavo si vedono, ne conosco di persone così e hanno figli meravigliosi (fermo restante che con i bambini mi annoio a morte), sono poche ma ne conosco, e se una persona fa come scrivevo sopra, ovvero si fa delle domande e si dà delle risposte sincere, si rende conto di averle, queste caratteristiche, o anche no.
Mi rendo conto da me che sbaglierei con un eventuale figlio (in generale tendo a fare di testa mia, figuriamoci per quanto riguarda una scelta così importante... sono convinta che può essere importante ascoltare dei pareri ma si deve decidere in prima persona, non fare qualcosa perchè lo dice un altro) perchè, appunto, mi conosco molto bene e so che, come scrivevo prima, i bambini mi annoiano, non ho pazienza, amo la mia libertà e di conseguenza non avrei voglia di stare dietro a un figlio, quindi cercherei tutte le scuse per mollarlo a qualcun altro, cosa che ritengo assurda: se lo vuoi poi te ne occupi anche, e se non vuoi occupartene non lo fai.
Non voglio che abbia dei nonni come i miei genitori e meno che mai come i miei suoceri (mio marito ha una storia familiare molto peggiore della mia), ma soprattutto non voglio questa responsabilità, voglio fare le cose a modo mio, avere il mio tempo a disposizione e non essere condizionata da qualcun altro, lo ammetto tranquillamente anche se a molti queste parole fanno tanto "cattiva" (e magari sono gli stessi che si sono pentiti di aver avuto figli).
Naturalmente, mio marito è d'accordo con me (altrimenti non me lo sarei sposato, penso che sia quasi impossibile stare bene insieme con idee opposte su un punto così importante, una scelta da cui indietro non si torna), potendo si farebbe fare la vasectomia ma nessun medico è disposto (non avevo dubbi).
E poi, un figlio è una persona a sè: se è completamente diverso da te e non avete nemmeno una cosa in comune, come me con mio padre, che fai?
Odio i rapporti imposti e in qualche modo non paritari, come quello tra genitore e figlio: voglio essere libera di decidere chi frequentare e chi no, e anche di smettere di frequentare qualcuno se non ci sto bene.
Con un figlio non si può; da un marito si può divorziare, gli amici che non si rivelano tali, o i parenti serpenti, si possono non vedere più, un figlio no.
La maternità non fa in nessun modo per me, ne sono consapevole da quando ero ragazzina, e più passa il tempo, più mi rendo conto di quanta ipocrisia ci sia, spesso, dietro le tante decantate "belle famiglie numerose".
No, grazie; come dicevo, voglio scegliere con chi avere a che fare.

ahahah "belle famiglie numerose" mi ha sempre fatto ridere questa cosa...ma quali belle famiglie? Scannatoi! Almeno quelle che ho visto io. Messa così comunque non è solo perché hai paura di sbagliare ma perché non ne senti il desiderio e ti conosci bene e sei piuttosto sicura di non essere adatta. Vorrei tanto avere una visione così chiara come la tua. So di avere molti pericolosi difetti caratteriali che mi portano spesso allo scontro con le persone che amo, non ho proprio la pazienza di Giobbe eppure non escludo di poter dare molto ad un eventuale bambino. E' per questo che mi chiedevo: ma chi ci dice davvero quello che siamo? Io magari non vedo questi miei impedimenti caratteriali come reali impedimenti ma magari per un sano rapporto madre-figlio lo sono...non mi sento di escluderlo anzi lo temo, ma poi prevale la voglia di voler trasferire le mie conoscenze, i miei valori e la mia filosofia di vita a qualcun'altro e se posso farlo aiutando qualcuno che ne ha bisogno, avrei completato il senso della mia esistenza, almeno in parte. Ma condivido pienamente il tuo punto di vista, e spero che un giorno la "cattiva" non sia più tu. Mia zia ha 40 anni ed è sposata da 15 anni, non ha mai avuto figli per scelta e lei è la cattiva e l'egoista della famiglia, ma mai nessuno si è sognato di dire nulla a mia madre invece. Mia madre è la poverina, quella che ha fatto i sacrifici da quando è adolescente per portare avanti la famiglia e mia zia la libertina scansafatiche. A lei le si è perdonato tutto perché lavora, ha fatto i figli e tutti i suoi errori sono solo dovuti al fatto che la sua giovinezza le è stata rubata!

E hai ragione da vendere sul dover essere d'accordo su determinati fatti fondamentali nella coppia: Teo mi ha detto, una volta che abbiamo affrontato il discorso, che non se la sente di privarsi della gioia della gravidanza. Io ho avuto un moto di rabbia e disgusto per quelle parole così scellerate e ho preferito rimandare il discorso, ma non posso rimandare in eterno, anche se non è ancora il tempo. Ma io leggo di adozione, requisiti, procedure e lui...sogna un figlio che gli assomigli. IO ho messo in chiaro la mia posizione, aspetto che lui metta i suoi paletti...

Vedo che ci troviamo d'accordo su molte cose, e ne sono contenta
Secondo me solo noi possiamo sapere davvero quello che siamo, e cosa davvero siamo in grado di fare e di non fare nella vita, però per saperlo dobbiamo conoscerci bene, altrimenti finiamo per farci condizionare dagli altri e rovinarci la vita.
Io so bene quello che voglio perchè non mi faccio influenzare da quello che dicono/pensano gli altri, nè ho paura del loro giudizio; mi può dare un po' fastidio, quello sì, ma alla fine alzo le spalle e faccio la mia vita... chi mi apprezza davvero mi segue, chi no... ciao ciao
Già il fatto che molti sottintendano che la gravidanza sia una gioia... e che tutte DEBBANO provarla... beh, ripeto, se davvero si vogliono figli meglio l'adozione, qualsiasi cosa succeda si spera che non sarà mai peggio che stare in un orfanotrofio.
Personalmente mi basta trasferire quello che penso e so agli amici e a mio marito, non mi interessa trasferirle a un figlio che magari nemmeno le condivide.
Io nei rapporti con le persone cerco affinità, ecco perchè seleziono bene chi frequentare e se vedo che con qualcuno non mi trovo lo chiarisco e taglio i ponti; a mio parere, la vita è già abbastanza difficile senza mettersi in una situazione difficile, precaria e che, diciamocelo, mette anche a dura prova la coppia (senza contare che, emancipazione o no, alla fine i compiti più gravosi ricadono sempre sulle donne; senza figli è molto più facile essere pari in coppia).

Eh gli amici con le affinità!!! Che miraggio...io e le mie idee: sono un'aliena! Ora finalmente ho trovato un po' di respiro a Monaco, ma nel mio paese in Campania, una tomba.

Sinceramente un uomo che dice di non volersi privare della gioia della gravidanza fa un bel po' ridere. E mica la proverebbe lui la gravidanza... Facile da uomo far i figli, ti prendi solo la parte divertente!

Folletto, come sempre sono d'accordo con te!
nioca,anche io sono originaria della Campania, ora vivo al Nord ma sia qui che lì ho sempre avuto pochissime amicizie, appunto perchè vengo considerata "fuori dalla massa".
Ma non me ne preoccupo: ho la mia dolce metà e poi, pochi ma buoni, per fortuna a furia di selezionare qualcosa di buono esce

Vabbè io non sono d'accordo. La gravidanza è sicuramente una cosa diversa per la donna (che de facto la porta avanti)...ma comunque è una gioia pure per lui: vedere l'evoluzione della pancia, fare i controlli dal medico, ascoltare il battito, dormire accanto nel lettone , l'ansia nell'attesa di sapere il sesso ecc...Sono gioie che riesco a comprendere solo che io posso benissimamente farne a meno. Ci sono a mio avviso questioni più importanti e dunque questa cosa della gravidanza passa in secondo piano. Il motivo per cui sono rimasta basita per la sua affermazione è che questa affermazione è venuta dopo che io avevo spiegato le mie questioni più importanti. Quindi di ste questioni importanti lui non ha capito nulla? Qui mi sorge il dubbio che in realtà per lui non siano importanti affatto e per me invece è FONDAMENTALE che lo siano. Ma comunque non me la sento di colpevolizzarlo solo perché crede che la gravidanza sia una gioia, perché pure secondo me lo è...solo che ci sono cose che la superano, per me. Per cui, che faccio? Privarlo di questo suo desiderio è giusto?

Io invece non comprendo queste emozioni e se nella coppia c'è un parere così discordante o si finisce per accontentare l'altro o per lasciarsi. Lo dico per esperienza, il mio lui non è categorico come me quindi so che da un momento all'altro lui potrebbe anche andare a impollinare qualche altro fiore ma a questo punto saprei che la spinta riproduttiva è più forte dell'amore.

il mio lui non è categorico come me quindi so che da un momento all'altro lui potrebbe anche andare a impollinare qualche altro fiore ha scritto:

Ma se non è categorico vuol dire che a lui può star bene quello che decidi tu e quindi star bene lo stesso. Solo le persone categoriche sulle cose hanno davvero a cuore "le cose"...no?!

A dire il vero nemmeno Teo è così categorico, lui fa sempre così: parliamo di una cosa e dice la sua (molto spesso poco ponderata), poi sente la mia e la sposa. Quindi a preoccuparmi non è tanto che possiamo avere un'idea contrastante ma più il fatto che se è così facile eliminare il contrasto, quanto veramente importa a lui la faccenda? Cioè mi da fastidio la superficialità, sia nel dare la prima opinione sia nel cambiarla.

Non so magari io pretendo troppo, ho sempre sentito dire frasi tipo "ma i maschi sono così"...io non ci ho mai creduto a questa superficialità genetica, né alla incapacità di introspezione....ma ho sempre tempo per ricredermi.

Tu come prendi il fatto che non sia così categorico? Non ti da fastidio che non abbia una idea precisa? Non ti fa sembrare che in questo modo lui liquidi l'argomento come "non così importante"?

 

Si mi da molto fastidio non sapere la sua scelta definitiva sull'argomento. Anche perché vorrei sapere prima se sto costruendo una relazione di anni con una persona affine a me oppure no...
Ad ogni modo è un argomento che non affronto più come prima perché mi far star male, sono stata male anni fa e ancora adesso non sono pienamente in salute. Lui sa come la penso, è libero di lasciarmi qualora non si trovasse più bene con me. Più di questo non posso fare, vorrei tanto avere una certezza da parte sua ma per ora lui è così... non vede il male nell'avere figli ma rispetta la mia idea.

io ho la fortuna di aver trovato un compagno che è la mia versione maschile XD, quindi il problema sulla scelta figli o non figli non si pone, poichè appunto noi già di partenza come indole siamo per no figli!
Devo essere sincera ogni tanto ci penso sull'eventualità, ma è per pura curiosità non per mero e genuino istinto materno. Son curiosa semplicemente soprattutto perchè una mia amica ha partorito da 3 settimane e vorrei capire cosa prova e cosa si prova a star dietro ad un ragnetto =), ma la curiosità non è istinto e volontà, di conseguenza quoto le parole di Chiara:

Chiara1978 ha scritto:Mi rendo conto da me che sbaglierei con un eventuale figlio (in generale tendo a fare di testa mia, figuriamoci per quanto riguarda una scelta così importante... sono convinta che può essere importante ascoltare dei pareri ma si deve decidere in prima persona, non fare qualcosa perchè lo dice un altro) perchè, appunto, mi conosco molto bene e so che, come scrivevo prima, i bambini mi annoiano, non ho pazienza, amo la mia libertà e di conseguenza non avrei voglia di stare dietro a un figlio, quindi cercherei tutte le scuse per mollarlo a qualcun altro, cosa che ritengo assurda: se lo vuoi poi te ne occupi anche, e se non vuoi occupartene non lo fai.

E' un punto focale tale scelta in una relazione, si può procrastinare ma come si dice: ogni nodo viene al pettine.

Procrastinare?  Teo vive a Monaco di Baviera, dove lavora, io mi trasferisco lì senza nemmeno sapere la lingua, solo perché lo amo (anche perché ho sempre desiderato vivere fuori dall'Italia)...iniziamo a fare le cose, imparo la lingua cerco il lavoro...e poi VOGLIO ADOTTARE UN BAMBINO deve dirmelo ora, io no posso aspettare. Ecco lui mi dirà VA BENE ma non è quello che volevo io. CHiara parlava di colloqui motivazionali...e lui che gli dice all'assistente? Lo voglio perché lo vuole la mia compagna!

ognuno sa quali sono le proprie dinamiche di coppia e nessuno potrà mai darti consiglio su una situazione del genere.

Be certo...era uno sfogo  

Personalmente la penso come nioca, in questioni come questa ci vogliono certezze, perchè se si decide per il sì poi indietro non si torna, quindi credo che se ne debba parlare davvero bene e lasciar perdere se non si è sicuri entrambi (e sottolineo entrambi, nemmeno a me piacciono certe distinzioni di genere) al mille per mille.
In astratto mi potrebbe anche andar bene il fatto che l'altro non sia sicuro quanto me, l'importante è che, se all'improvviso cambia idea, mi lascia ma senza rinfacciarmi che gli ho fatto perdere tempo: poteva decidersi e lasciarmi prima; ma nel concreto si benissimo che, se quando ne abbiamo parlato il mio allora fidanzato mi avesse detto di avere dei dubbi, l'avrei lasciato: per me è troppo importante essere in pieno accordo su questo punto, avrei preferito stare da sola piuttosto che temere un giorno sì e l'altro pure che mi lasciasse o che cominciasse con lunghi pipponi perchè non sa che fare... no, grazie, o sei deciso o ciao ciao.
Ma continuo a non ritenere giusto che un uomo "chieda" la gravidanza alla donna che non è convinta; è lei che ne deve sopportare gli aspetti peggiori sulla propria pelle, per quanto un uomo potrà essere partecipe non dovrà viversi un sacco di rogne, per non parlare del parto; potrebbe dire "io sarei felice se rimanessi incinta, ma poi devi decidere tu", ma non "pretendere".
Anche per questo secondo me è molto meglio adottare, se proprio si vogliono figli: l'iter è uguale per entrambi i membri della coppia.
In generale io comunque sono poco portata a cambiare idea ma non escludo mai di farlo, perchè tanto si può tornare indietro; ma sulla questione figli no, è l'unica cosa su cui sono granitica proprio perchè indietro non si torna e le rogne sono sicure: non ne voglio, nè adesso nè mai.
I colloqui motivazionali se ci fossero per tutti e non solo per chi vuole adottare, potrebbero aiutare le persone indecise o quelle che amano i bambini ma in realtà non hanno pensato a tutto quello che c'è dietro l'avere figli: troppe persone figliano perchè "si fa così" e non penso sia un bene, non è detto che sia davvero quello che vogliono e un colloquio potrebbe essere utilissimo, ma in un Paese come questo, dove si pensa che sia scontato figliare e che tutti debbano per forza voler essere genitori, non credo che succederà mai

Premesso che io rispetto sia chi vuole figli sia chi no, volevo dire la mia. Penso che NESSUNO al mondo abbia la certezza di volere figli e di essere un perfetto genitore, così come quando intraprendi un nuovo lavoro o una nuova scuola non hai nessuna certezza ma sai che lo vuoi fare e ci metti tutto l'impegno che puoi ed è quello che conta. Ovvio che questo vale per chi desidera un figlio, come chi non lo desidera mette il suo impegno nel non farlo e nel chiarire la situazione nella sua situazione di coppia. Il fatto è che se io penso razionalmente a tutte le minime cose che potrebbero essere non sono poi così convinta di voler mettere al mondo un figlio ma poi...poi è un istinto, per me, è qualcosa di profondo che mi si è presentato e non riesco a ricacciare indietro. E non vedo solo i lati belli, ho tanti nipotini e cuginetti eppure...per me si tratta di puro istinto e sono convinta che sbaglierò e che non sarà facile ma che ce la farò e mi renderà felice e più completa. Questo lo dico non per contrastare chi invece già si sente completa senza figli, io sono sicura che chi non desidera figli sia una persona completa e realizzata, non ha nulla in più o in meno di chi di figli ne ha o ne vuole. Questo deve essere chiaro. Ma a me sembra chiaro anche che un figlio non è solo un qualcosa che si può decidere razionalmente anche se pure io pensavo fosse così, prima di avere questo istinto che all'inizio ho trovato quasi fastidioso perchè cavoli, volevo essere IO a decidere, non i miei ormoni o chi per essi! E invece...invece mi ritrovo a sognare/pianificare una gravidanza! Quindi vorrei solo far capire a chi non li desidera e trova assurdo mettere al mondo figli in certe condizioni che non è SOLO testa ma anche istinto, che non tutti hanno o devono avere ma per chi ce l'ha è dura resistere. Ovviamente ci siamo fatti i nostri conti, non ci penserei così concretamente se non ci fossero lavoro, casa, famigliari che ci starebbero vicino. Per me serve anche la testa, sicuramente, ma non solo. Non si può DECIDERE di fare un figlio, si desidera e allora si pensa bene se/quando/come/perchè farlo. Chi decide solo perchè è ora, perchè subisce pressioni, perchè moda nemmeno io lo apprezzo. Apprezzo più chi, nel dubbio, evita di farne, sicuramente. Un figlio non è obbligatorio per nessuno. Ma se io provo anche a dirmi "NO, non farlo"...funziona per poco e poi l'istinto torna alla carica!  E l'adozione la trovo una cosa nobilissima ma non credo possa essere mai come avere un figlio proprio. Certo, se non potessi averne potrei decidere per l'adozione e sono sicura amerei quel figlio come fosse nato da me ma..il desiderio di maternità credo sia qualcosa di primitivo e istintivo e io, purtroppo o per fortuna, ce l'ho, il desiderio di portare una vita dentro di me.   Cercherò di essere all'altezza! Ma questo non è detto assolutamente per far cambiare idea a nessuno!