Paure e Disturbi fobici

Non l'ho detto per offendere una categoria, anche mio nonno ha lavorato con la terra e non c'è niente di male. Mi dispiace.
Però non è vero che tutti possono fare tutto. Proprio per esperienza personale parlo così, avrei fatto la cantante lirica molto volentieri se fossi stata un'altra persona, bisogna saper riconoscere i propri limiti e anche chi vuol far medicina deve riflettere su di sè per capire se è o meno il caso.
Non è necessario avere rabbia ingiustificata per avere un'opinione.

Io non giudico, però semplicemente mi sembra un po' strano: io ad esempio so che non farei mai l'estestista, perchè l'idea di strappare peli o togliere punti neri ad estranei mi fa orrore, oppure la hostess perchè ho paura di volare, quindi mi sembra semplicemente strano che una persona a cui fa orrore il sangue voglia fare il medico, tutto qui

Gi-Gi ha scritto:

Foll3ttocanoro ha scritto:Si i problemi si possono risolvere, l'importante è farlo prima di una scelta importante della vita quale l'iscrizione all'università...

Invece è proprio durante il percorso universitario in cui inizi a renderti conto con cosa hai a che fare, non per niente vi sono tirocini in vari reparti proprio per capire di più come sarà il tuo lavoro, io questi 6 anni li sto vivendo come un percorso di crescita in cui sto venendo a patti anche con le mie fobie

sono d'accordo al 200%, anche per me è stato così

AllieGraywords ha scritto:Io non giudico, però semplicemente mi sembra un po' strano: io ad esempio so che non farei mai l'estestista, perchè l'idea di strappare peli o togliere punti neri ad estranei mi fa orrore, oppure la hostess perchè ho paura di volare, quindi mi sembra semplicemente strano che una persona a cui fa orrore il sangue voglia fare il medico, tutto qui

Quoto.

Foll3ttocanoro ha scritto:Non l'ho detto per offendere una categoria, anche mio nonno ha lavorato con la terra e non c'è niente di male. Mi dispiace.
Però non è vero che tutti possono fare tutto. Proprio per esperienza personale parlo così, avrei fatto la cantante lirica molto volentieri se fossi stata un'altra persona, bisogna saper riconoscere i propri limiti e anche chi vuol far medicina deve riflettere su di sè per capire se è o meno il caso.
Non è necessario avere rabbia ingiustificata per avere un'opinione.

Perdonami avevo capito che i medici non ti piacevano e li odiavi
Infatti uno che ha la fobia del sangue e decide di diventare medico ha riflettuto e ha convenuto che era il caso Se non se la sente di affrontare tutto ciò al massimo non farà medicina, la mollerà oppure sceglierà una specializzazione senza sangue

Ma no, non li odio, li temo non vado nemmeno dal medico della mutua che mi mette a disagio.

Scusate, ma non è detto che uno scopra solo durante i 6 anni di medicina cosa lo aspetta.. Io per capire se effettivamente me la sentivo di fare il medico, ho fatto 2 anni di assistenza pubblica prima di iscrivermi a medicina!
Non dico che tutti debbano fare così, però mi sembra un approccio razionale alla scelta! Poi ripeto, ci sono tante specialistiche meno 'schifose'..però credo che già prima di iscriversi uno possa testare con mano se è portato o no!

spizzi ha scritto:Scusate, ma non è detto che uno scopra solo durante i 6 anni di medicina cosa lo aspetta.. Io per capire se effettivamente me la sentivo di fare il medico, ho fatto 2 anni di assistenza pubblica prima di iscrivermi a medicina!

io sono entrata in croce rossa al secondo anno di medicina, per un motivo simile.
volevo cominciare a toccare con mano se ero in grado di avere a che fare con gente che sta male, non ce la facevo ad aspettare un altro anno, studiando come una matta con il dubbio in testa
'e se poi quando mi trovo di fronte ad un paziente vado in panico?'

Gi-Gi ha scritto:La dietologa che mi segue al Centro Disturbi Alimentari ha sofferto di anoressia e ancora ora non ha un rapporto proprio equilibrato con il cibo questo vuol dire che lei è inadatta? E lo psicologo che soffre di depressione?

Foll3ttocanoro ha scritto:Ci sono tanti altri lavori, tutto il mondo a far il medico... e si che se devi aiutare uno che sanguina e gli svieni davanti davvero ispiri gran fiducia! se hai un sacco di problemi irrisolti come fai ad essere utile in quel campo? Non lo capirò mai. Io da uno psicologo depresso non ci andrei, come può serenamente svolgere il suo lavoro? Nemmeno dal medico sensibile. Insomma già non è una categoria che amo particolarmente in più se ci aggiungiamo che molti sarebbe meglio andassero a zappare...

Un momento! Un momento! UN MOMENTO! Vi posso garantire che uno psicologo che soffre di depressione non lavora! Almeno non fino a quando non si e' fatto curare. Non avrebbe proprio le energie psichiche per farlo, forse c'e' poca chiarezza anche su cosa sia la depressione, che troppo spesso viene confusa con "umore depresso" che e' un'altra condizione, per altro del tutto fisiologica. Quindi per favore non scriviamo eresie. Per altro gli psicologi e gli psicoterapeuti sono i primi ad andare in terapia essendo questa una delle professioni a piu' alto rischio burn out. Tutti i terapeuti hanno un supervisore, di solito un collega. Io ad esempio ho dei tratti di personalita' di tipo depressivo (il che non vuol dire che sono una depressa cronica, giusto per chiarire subito eventuali fraintendimenti). Il mio prof di psichiatria (che vi garantisco non e' l'ultimo dei cretini) qualche anno fa parlando mi aveva detto che per fare questo lavoro vado benissimo.

A me sorprende che vi stupiate cosi' tanto che una persona con la fobia del sangue possa avere il forte desiderio e l'ambizione di diventare medico. Sara' che ne sento di ogni e questo e' veramente il meno...

moonriver ha scritto:
Un momento! Un momento! UN MOMENTO! Vi posso garantire che uno psicologo che soffre di depressione non lavora! Almeno non fino a quando non si e' fatto curare. Non avrebbe proprio le energie psichiche per farlo, forse c'e' poca chiarezza anche su cosa sia la depressione, che troppo spesso viene confusa con "umore depresso" che e' un'altra condizione, per altro del tutto fisiologica. Quindi per favore non scriviamo eresie. Per altro gli psicologi e gli psicoterapeuti sono i primi ad andare in terapia essendo questa una delle professioni a piu' alto rischio burn out. Tutti i terapeuti hanno un supervisore, di solito un collega. Io ad esempio ho dei tratti di personalita' di tipo depressivo (il che non vuol dire che sono una depressa cronica, giusto per chiarire subito eventuali fraintendimenti). Il mio prof di psichiatria (che vi garantisco non e' l'ultimo dei cretini) qualche anno fa parlando mi aveva detto che per fare questo lavoro vado benissimo.

A me sorprende che vi stupiate cosi' tanto che una persona con la fobia del sangue possa avere il forte desiderio e l'ambizione di diventare medico. Sara' che ne sento di ogni e questo e' veramente il meno...

Grazie per le informazioni Volevo solo far presente che anche lo psicologo ha i suoi problemi psicologici

moonriver ha scritto:

Gi-Gi ha scritto:La dietologa che mi segue al Centro Disturbi Alimentari ha sofferto di anoressia e ancora ora non ha un rapporto proprio equilibrato con il cibo questo vuol dire che lei è inadatta? E lo psicologo che soffre di depressione?

Foll3ttocanoro ha scritto:Ci sono tanti altri lavori, tutto il mondo a far il medico... e si che se devi aiutare uno che sanguina e gli svieni davanti davvero ispiri gran fiducia! se hai un sacco di problemi irrisolti come fai ad essere utile in quel campo? Non lo capirò mai. Io da uno psicologo depresso non ci andrei, come può serenamente svolgere il suo lavoro? Nemmeno dal medico sensibile. Insomma già non è una categoria che amo particolarmente in più se ci aggiungiamo che molti sarebbe meglio andassero a zappare...

Un momento! Un momento! UN MOMENTO! Vi posso garantire che uno psicologo che soffre di depressione non lavora! Almeno non fino a quando non si e' fatto curare. Non avrebbe proprio le energie psichiche per farlo, forse c'e' poca chiarezza anche su cosa sia la depressione, che troppo spesso viene confusa con "umore depresso" che e' un'altra condizione, per altro del tutto fisiologica. Quindi per favore non scriviamo eresie. Per altro gli psicologi e gli psicoterapeuti sono i primi ad andare in terapia essendo questa una delle professioni a piu' alto rischio burn out. Tutti i terapeuti hanno un supervisore, di solito un collega. Io ad esempio ho dei tratti di personalita' di tipo depressivo (il che non vuol dire che sono una depressa cronica, giusto per chiarire subito eventuali fraintendimenti). Il mio prof di psichiatria (che vi garantisco non e' l'ultimo dei cretini) qualche anno fa parlando mi aveva detto che per fare questo lavoro vado benissimo.

A me sorprende che vi stupiate cosi' tanto che una persona con la fobia del sangue possa avere il forte desiderio e l'ambizione di diventare medico. Sara' che ne sento di ogni e questo e' veramente il meno...

Guarda che volevo proprio far luce su questo: è importante risolvere i propri problemi quando ci si appresta a fare delle scelte che coinvolgeranno altre persone. Come uno psicologo, anche il medico secondo me deve prima risolvere il problema fobia per poter riuscire a svolgere il suo lavoro.

Ma e' ovvio che lo fara'!

moonriver ha scritto:Ma e' ovvio che lo fara'!

Quoto altrimenti il proprio lavoro non riuscirebbe materialmente a svolgerlo;)

Cip_ ha scritto:Io di fobie ne ho molte, non senso, fobie: fobia dei ragni, delle altezze e degli ambienti troppo chiusi. E faccio DI TUTTO per non mettermi in certe situazioni perchè la reazione diventa per me ingestibile.

Ho impiegato 2 anni, per riuscire ad entrare nella metro di Torino (che è spaziosa, luminosa, arieggiata ed enorme, il primo anno piangevo o avevo mancanza di respiro ogni volta che dovevo fare un tratto), ma quest'estate sono andata a Parigi e l'ho presa solo perchè con me c'era mio marito e avrebbe saputo lui come gestirmi. Le crisi d'ansia non sono state poche.
In casa mia non troverete ragnatele o ragni, perchè devo controllare ogni giorno che non ci siano, altrimenti la notte non riesco a dormire. Idem quando viaggio se vado negli alberghi devo fare un giro di ispezione appena entrati perchè altrimenti non chiudo occhio e non riesco a stare nelle stanze.

Chi prova senso per qualcosa, o schifo, con un po' di forza di volontà e con l'abitudine supera tutti i suoi schifi. Io che invece ho una fobia non ci posso riuscire, con la forza di volontà posso solo mettermi in quella situazione, sapendo che starò male e che avrò una crisi, facendo in modo che ci sia una persona fidata con me che mi aiuti.

Questo e' un atteggiamento abbastanza tipico. Di solito le strategie adottate sono l' evitamento (che crea altro evitamento, portando ad un circolo vizioso) o la rassicurazione da parte di altri (che non fa altro che confermare la mia idea di inadeguatezza). Quando sei da sola la prendi la metro?

Chi soffre di vertigini non se lo sogna di fare il pilota, secondo me tutti questi "emofobici" sono schizzinosi e fanatici, le fobie vere non si affrontano tanto facilmente...

che le fobie vere siano una minoranza sono d'accordo con te,
però prendendo l'esempio delle vertigini, io ho sentito tanta gente che ha cominciato ad arrampicare nonostante le vertigini/per sconfiggere le vertigini.....
il mondo è bello perchè è vario!

Non so se sono una minoranza, ma quello che e' certo e' che il termine "fobia" (come tanti altri...) viene ormai usato in modo improprio....

Daba ha scritto: le fobie vere non si affrontano tanto facilmente...

Già... io sono pesantemente aracnofobica, e qualche tempo fa per errore mentre navigavo in internet mi sono ritrovata davanti un enorme fotografia di un ragno... Ero letteralmente paralizzata dall'orrore, al punto che non riuscivo nemmeno a spostare il mouse per chiudere la finestra Ci sono riuscita solo dopo diversi secondi, e dopo mi sono dovuta sedere perchè mi girava la testa e mi veniva da vomitare

Io non so se ho qualche fobia, credo proprio di no, ma sono terrorizzata dalle vespe e dai calabroni perchè quando ero più piccola sono andata incontro a spiacevoli eventi che li riguardavano
Mi vengono i brividi ancora adesso se ci penso.
Fino a qualche anno fa evitavo di andare in campagna da mio zio dove era pieno di questi insetti e se ci andavo mi portavo molto da leggere perchè mi rinchiudevo in camera.
Se mi trovavo di fronti questi esserini rimanevo completamente paralizzata e doveva venire qualcuno a "salvarmi"
Ora la situazione è migliorata, ma ho sempre molta paura.

Chi ha paura [NON FOBIA] del sangue può benissimo diventare medico perchè eccetto i chirurghi e qualche altra specializzazione non vedono/toccano sangue nemmeno a pagare. Avete mai visto un endocrinologo vedere del sangue? Avete mai visto uno psichiatra vedere del sangue? O un medico termale? O un radiologo? Ci sono così tante specializzazioni in medicina da far accapponare la pelle. E nei 6 anni di medicina non crediate che imparino realmente il loro mestiere...è alquanto triste! Sono 6 anni di medicina generale dove il paziente lo vedono molto da lontano. Sono nei successivi 6 anni che lo toccano e lì fai un altro test per entrare nella specializzazione che desideri. Uno che ha paura del sangue non tenterà mai chirurgia ma nulla gli vieta di diventare uno psichiatra o un podologo!
Ben più grave è un'infermiera... Ma fate attenzione alla distinzione di qualcuno che vuole diventarlo a chi lo fa. Spesso qualcuno che ha paura del sangue sconfigge la sua paura per amore della sua professione e altri abbandonano il corso di studi per questa paura.
Parlo da persona che lavora nel settore. Non siamo tutti degli eroi. Siamo schizzinosi anche noi. Non amo pulire il tavolo radiologico dove un tossico sieropositivo ha appena vomitato o si è strappato la flebo sporcando tutto di sangue. Ho i guanti, ma fa pur sempre impressione, la così detta "paura del sangue". Amo però la mia professione, prendo e pulisco la mia sala sporca di sangue. E ammetto che se si ha il sospetto di tubercolosi in un paziente me la faccio sotto dalla paura...ma mi avvicino al paziente, cercando di trattenere fiato e tenere le distanze e gli faccio la radiografia. E ciò è dovuto dalla necessità. Lui sta male ed è mio compito aiutarlo...

Però vi do ragione che un medico, qualunque tipo di medico sia, ha fatto il giuramento di ippocrate, perciò se vede una persona morire per strada piena di sangue deve fiondarsi lì e basta...sapete che sono obbligati a fare la respirazione a bocca a bocca anche ad uno che sanno essere sieropositivo o con epatite B o C anche se il paziente spruzza sangue a fiotti dalla bocca? Anche se è uno psichiatra. Chi realmente lo fa mettendo a repentaglio la propria salute? Neanche i chirurghi ragazze...preferiscono una denuncia per omissione di soccorso ed espulsione dall'albo! Lo farei pure io! Farei la pulisci cessi per tutta la vita piuttosto di condannarmi ad una malattia per cui in ogni caso perderei il lavoro (se sei sieropositivo o quant'altro vieni allontanato dagli ospedali o messo in una mansione da segretaria). La mia amica ostetrica (anche loro hanno l'obbligo di soccorso) porta sempre nella borsetta infatti un presidio per evitare il contatto con la bocca ed eseguire le procedure di soccorso nel caso gli capitasse nella vita qualcuno in queste condizioni...ma chi ci pensa?
Solo degli eroi che si nascondono anche tra la gente comune trovano il coraggio di entrare a contatto con il sangue in queste condizioni estreme. I medici non sono perfetti...anzi...lasciamo perdere!



Cooomunque tornando in topic le fobie non so da cosa nascano...sono delle cose insite nella natura umana. Io ho la fobia delle lucertole. Per precisione di qualunque essere animale a forma di sauro (dall'iguana al camaleonte, dal geco alla salamandra, dal coccodrillo alla lucertolina appena nata...persino ai cadaveri...infatti non potrò mai avere un gatto in vita mia). L'ho sempre avuta, da appena nata. Mia sorella sin da piccola ha provato in tutti i modi a farmela passare...prendendone una e giocandoci tra le mani, mettendola in un barattolo, facendomene vedere una morta. Eppure niente. Molti mi dicono che è una follia avere paura di una lucertola...ma io potrei dirlo dei ragni! Spesso gli amichetti mi prendevono in giro inseguendomi con una lucertola e piangevo tutto il giorno. Ancora adesso piango se ne trovo una dentro casa. Così in estate diventa un incubo. In primavera incomincio a fare gli incubi...sento che stanno ritornando. E l'estate la mia camera ha la tapparella SEMPRE abbassata perchè ho paura di trovarmene una davanti...anche se è dietro alla finestra mi fa paura. E se scopro che mia madre mi ha aperto la zanzariera urlo come una matta! L'ultima volta lo ha fatto di nascosto e mentre stavo per aprire la zanzariera mi sono trovata accanto alla maniglia della zanzariera una lucertola essiccata...immaginatevi la mia disperazione! Cammino sempre in mezzo alla strada nel mio paesino perchè quelle bastarde si mettono sul marciapiede. E non ditemi che scappano quando vedono una persona! non è vero! Sarà che fiutano la mia paura ma più di una volta mi sono messa a saltare per farne scappare una dal vialettino di casa...e quella rimaneva lì a fissarmi!

moonriver ha scritto:
Questo e' un atteggiamento abbastanza tipico. Di solito le strategie adottate sono l' evitamento (che crea altro evitamento, portando ad un circolo vizioso) o la rassicurazione da parte di altri (che non fa altro che confermare la mia idea di inadeguatezza). Quando sei da sola la prendi la metro?

Quella di Torino si, perchè è luminosa, spaziosa, ben areata e non scende tanto sotto terra. Ha tutta una serie di protezioni che un pochino mi rassicurano.
Insomma, mi faccio coraggio e la uso. Ma come dicevo, mi ci sono voluti molti anni prima di riuscirci.

In che senso cercare rassicurazione conferma la tua idea di inadeguatezza?

Di solito una delle soluzioni al problema messe in atto da chi soffre di una fobia e' quella della richiesta d'aiuto, generalmente alle persone che gli stanno intorno (marito, fidanzato, madre, sorella, amica fidata, insomma quello che piace a te). Questi soggetti fobici di solito sono bravissimi a costruirsi una vera e propria rete di supporto, ovvero persone pronte ad intervenire in caso di bisogno. Questo a lungo andare invece di aiutare chi soffre fa peggiorare la situazione proprio perche' conferma il presunto stato di "malattia". Ogni volta che il soggetto chiede e riceve aiuto il messaggio che riceve infatti e' doppio:
1. Ti aiuto e ti proteggo perche' ti voglio bene
2. Ti aiuto e ti proteggo perche' sei "malato"

Questo doppio messaggio ridondante a lungo andare conferma sempre di piu' al soggetto fobico la gravita' della sua situazione e funziona come quella che in psicologia viene chiamata una profezia che si autoavvera!

Ah, ok! Allora avevo interpretato bene le tue parole

Sono molti anni che studio materie legate alla psicologia e alcune cosette le ho imparate, per questo cerco di lottare contro me stessa per riuscire a superare queste fobie e devo dire che un po' sto migliorando!
Ma dovrei trovare il coraggio di intraprendere una terapia e spero che la voglia di partire per l'Africa mi aiuti a dare questa spinta

kikibk ha scritto:che le fobie vere siano una minoranza sono d'accordo con te,
però prendendo l'esempio delle vertigini, io ho sentito tanta gente che ha cominciato ad arrampicare nonostante le vertigini/per sconfiggere le vertigini.....
il mondo è bello perchè è vario!

Fare qualcosa con lo scopo di sconfiggere la fobia é una cosa comune, ma non ho mai sentito che uno si iscriva a medicina per sconfiggere la vista del sangue...

Infatti nessuno si iscrive a medicina per sconfiggere la fobia del sangue. Che medico sarebbe? Se desidero diventare medico dovrei essere mosso da ben altri ideali...il succo della questione e' (come abbiamo gia' scritto) che se il mio desiderio e' quello di diventare medico in questo desiderio e in questa ambizione trovero' la spinta per combattere e curare il mio disturbo fobico che diversamente sarebbe d'ostacolo alla mia realizzazione.